Costellazioni osservabili, posizioni dei pianeti, sciami meteorici di Tauridi e Leonidi, le comete del mese di Novembre 2012.
La rubrica è curata della Commissione Divulgazione UAI – Unione Astrofili Italiani e modificata in alcuni punti dall’associazione Rheticus.
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Il giorno 23 passa dalla costellazione della Bilancia a quella dello Scorpione; vi rimane però solo 6 giorni. Il 29 infatti fa il suo ingresso nell’Ofiuco, la “13a costellazione zodiacale”.
1 novembre: il sole sorge a Feltre alle 6.52; tramonta alle 16.59
15 novembre: il sole sorge a Feltre alle 7.12; tramonta alle 16.41
30 novembre: il sole sorgea Feltre alle 7.32; tramonta alle 16.29
Le fasi di questo mese:
Ultimo Quarto il 7 (ore 00:38)
Luna Nuova il 13(ore 22:10)
Primo Quarto il 20 (ore 14:33)
Luna Piena il 28 (ore 14:48)
28 novembre: Eclisse di penombra di Luna
Le fasi finali sono visibili dall’Italia, ma trattandosi di un’eclisse che riguarda solo la penombra, il fenomeno è quasi impercettibile.
Luna – Giove: il disco della Luna si avvicina a Giove nella notte tra l’1 e il 2 novembre. I due astri più luminosi del cielo di questo periodo si incontrano nella costellazione del Toro, dove si possono ammirare anche le Pleiadi e la stella Aldebaran.
Luna – Venere: prima dell’alba del giorno 12 settembre i protagonisti del cielo del mattino orientale sono una sottilissima falce di Luna calante ai limiti della percezione – manca ormai poco alla Luna Nuova – e il luminosissimo Venere. Tra i due astri si trova una stella brillante, Spica, della costellazione della Vergine.
Luna – Saturno: la stessa mattina dell’incontro ravvicinato tra il falcetto di Lune e Venere, si può tentare l’osservazione anche di Saturno, molto basso sull’orizzonte orientale. Il tempo a disposizione per individuarlo è poco. Dopo pochi minuti all’orizzonte appaiono le prime luci dell’alba. Anche Saturno si trova nella costellazione della Vergine.
Luna – Marte: come spiegato nel paragrafo dedicato al pianeta, Marte è ormai confinato da tempo nella fascia più bassa del cielo occidentale, appena visibile per breve tempo tra le luci del tramonto. La sera del 16 sarà più facile individuarlo, proprio sotto la sottile falce di Luna crescente, a tre giorni dalla Luna Nuova. La congiunzione si verifica nella costellazione del Sagittario.
Venere – Saturno: all’alba del giorno 27 si verifica una congiunzione molto stretta tra Veneree e Saturno. I due pianeti sono separati da appena mezzo grado (0° 32’). I due pianeti sono nella costellazione della Vergine, molto vicini al limite con la Bilancia, costellazione in cui Venere farà il suo ingresso il giorno successivo.
Luna – Pleiadi: prima di raggiungere nuovamente Giove la Luna, ormai quasi piena, attraversa la costellazione del Toro. La notte del 27 novembre si trova in congiunzione con le Pleiadi.
Luna – Giove: in questo mese si verificano due congiunzioni Luna – Giove. I due astri concedono il bis nella notte tra il 28 e il 29. La Luna è piena e si frappone tra il pianeta e Aldebaran, la stella più luminosa della costellazione del Toro.
È così che allo spengersi delle ultime luci del crepuscolo avremo ancora l’opportunità di ammirare brevemente, sull’orizzonte occidentale, alcuni degli astri caratteristici del cielo estivo.
Li rammentiamo ancora una volta: possiamo riconoscere il “Triangolo Estivo“, ai cui vertici troviamo le stelle Altair dell’Aquila, Vega della Lira e Deneb del Cigno.
Subito dopo il tramonto sarà possibile scorgere anche Ercole, in basso sull’orizzonte a Nord Ovest. Lungo la fascia zodiacale nelle prime ore della sera possiamo riconoscere il Capricorno e l’Acquario, privi di stelle particolarmente brillanti.
Proseguendo verso Sud, troviamo i Pesci e la minuscola costellazione dell’Ariete.
Chi osserva da luoghi con l’orizzonte meridionale privo di ostacoli – in pianura o sul mare – può cimentarsi nel riconoscimento delle costellazioni che si estendono al di sotto dell’eclittica: la Balena e più a Ovest, sotto l’Acquario, il Pesce Australe, dove si può facilmente riconoscere una stella brillante, Fomalhaut.
Verso Est vedremo sorgere le costellazioni zodiacali che domineranno il cielo nell’imminente inverno: vedremo così prima il Toro e successivamente i Gemelli.
In tarda serata nel cielo orientale si inizieranno a vedere altre costellazioni, prossime protagoniste dei cieli invernali: il Cancro, a sinistra dei Gemelli, e nella seconda parte della notte, il Leone.
Inconfondibili, a Sud-Est nelle prime ore della notte, le costellazioni di Orione e del Cane Maggiore, con la luminosissima Sirio.
Sopra i Gemelli e il Toro è facilmente identificabile un’altra costellazione che vedremo ben alta in cielo per i prossimi mesi: si tratta dell’Auriga, dalla caratteristica forma a pentagono, in cui uno dei vertici è rappresentato da una delle stelle più luminose della volta celeste, Capella.
In prossimità dello zenit, sulla nostra verticale, godono ancora di visibilità ottimale le costellazioni già descritte nel “cielo di ottobre”: il grande quadrilatero di Pegaso, seguito, verso Nord Est, da Andromeda e da Perseo e, più vicine al Polo Nord Celeste, la “W” di Cassiopea e il meno appariscente Cefeo.
Vale la pena soffermarsi anche sulla piccola costellazione del Triangolo, tra Andromeda e l’Ariete: in essa si trova la Galassia a spirale M33, ben nota a tutti gli astrofili: è la terza componente per importanza del “Gruppo Locale”, la concentrazione di galassie di cui fanno parte la nostra Via Lattea e la notissima Galassia di Andromeda.
A Settentrione troviamo come sempre l’Orsa Maggiore e l’Orsa Minore, con la Stella Polare immobile ad indicarci il Nord; tra le due Orse possiamo riconoscere il Dragone.
In questo mese le Tauridi sembrano irradiarsi da un’area radiante a pochi gradi sud ovest delle Pleiadi. Si tratta di una corrente meteorica molto complessa, originata probabilmente da residui della disintegrazione della cometa Encke, mescolati a frammenti asteroidali. L’area radiante appare molto diffusa, ma con una certa evidenza sono riscontrabili due componenti, rispettivamente a nord e a sud dell’eclittica, distanti tra loro circa 12 gradi in declinazione.
Durante la prima quindicina del mese, in genere si assiste a un aumento del numero di queste meteore, dovuto al sommarsi dei momenti di loro maggiore attività, rispettivamente il 2/3 novembre (Tauridi sud) e l’11/12 novembre (Tauridi nord). Quest’anno solamente quest’ultima componente però sarà favorevole all’osservazione, in quanto non disturbata dal chiarore della Luna.
Le Leonidi sono senza dubbio la corrente più famosa, ma le loro apparizioni non sempre sono all’altezza della loro fama.
Ci sono periodi in cui sono equiparabili per attività a uno sciame minore e altri in cui mostrano degli exploit memorabili.
Comunque ogni anno verso il 16-17-18 novembre la Terra incontra regioni di spazio che contengono qua e là particelle rilasciate nel susseguirsi dei passaggi al perielio dalla cometa Tempel-Tuttle, ma solamente nei tratti di orbita vicini alla cometa ci sono le nubi più consistenti di corpuscoli, che possono essere poi la causa degli exploit più spettacolari.
Dato che la Tempel-Tuttle è transitata al perielio alla fine del 1998 e che la rivedremo tra 33 anni, quest’anno non possiamo che aspettarci un’apparizione abbastanza blanda. Ciò che vedremo è la componente annuale, formata da meteore di debole luminosità, che in genere si mostra con un aumento della frequenza per più di una giornata. Sarà il caso pertanto di osservare nelle notti tra il 16/17 e il 18/19 novembre, e soprattutto il 17/18 novembre sperando magari di vedere sfrecciare qualche sporadica Leonide brillante. Il radiante, vicino alla stella gamma LEO, sarà praticamente osservabile sopra l’orizzonte all’incirca dalla mezzanotte in poi. Le circostanze quest’anno saranno favorevoli, vista la completa assenza del disturbo lunare.
Nella seconda parte del mese potremo osservare favorevolmente anche alcuni sciami minori, come le alfa Monocerontidi (il 20/21 novembre) e le Andromedidi (intorno al 13/14 e 28/29 novembre).
L’attualità ci propone invece la 168/P Hergenrother, che grande cometa non è ma il suo onesto spettacolino lo ha mandato in scena grazie a un prolungato outburst che in ottobre l’ha portata al di sotto della decima magnitudine. Show finito? Sembrerebbe di si, ma conviene tenerla d’occhio…
168/P Hengerother:
La Hengerother, comodissima da osservare non appena il cielo è buio e poi per gran parte della notte, si muoverà nella porzione occidentale della costellazione di Andromeda, non molto distante dalla Grande Galassia omonima, con il quale avrà un incontro ravvicinato verso Natale, quando difficilmente sarà ancora sufficientemente luminosa. Davvero sorprendente questa cometa, che doveva transitare in cielo senza dare nell’occhio e che invece, al perielio, si è accesa in un outburst che l’ha gradualmente innalzata fin quasi alla nona magnitudine, rendendo la sua osservazione facile (anche per l’aspetto compattissimo) perfino in modesti binocoli. Rilevabile con strumenti maggiori anche una delicata e corta codina. Il meglio di sé dovrebbe averlo dato e novembre e questo mese potrebbe decretare il suo affievolimento.
2012/K5 Linear:
Attualmente questo oggetto sembra destinato a diventare la cometa del Natale 2012, considerato che proprio in quel periodo dovrebbe risultare il più luminoso “astro chiomato” presente in cielo, pur brillando (secondo le previsioni) di una non eclatante decima magnitudine. In novembre sarà osservabile sia in prima serata che poco prima dell’alba, all’interno della costellazione del Bovaro (Bootes), che abbandonerà proprio negli ultimi giorni del mese per valicare i confini dei Cani da Caccia. Alla sera il suo graduale abbassamento in altezza rispetto all’orizzonte obbligherà gli osservatori del meridione a puntare esclusivamente alle ultime ore della notte, mentre per quelli settentrionali, che pure la troveranno più alta all’alba, rimarrà possibile anche l’osservazione serale. Per loro la cometa diverrà circumpolare nell’ultima parte di novembre. A fine mese potrebbe mostrarsi attorno all’undicesima magnitudine, progredendo dalla dodicesima di inizio novembre.
Effemeridi aggiornate delle comete presentate sono disponibili sul sito del Minor Planet Center.
Ulteriori informazioni disponibili sul sito della Sezione Comete UAI.