Venerdì 16 Novembre, in occasione della consueta apertura pubblica del centro astronomico “Giuliano Vanin”, sarà presentato in anteprima il nuovo libro di Gabriele Vanin Scenari per la fine del mondo: perché l’apocalisse è rinviata, ma non di molto. Come promozione di lancio, nel biglietto d’ingresso (€ 5,00) sarà compresa la possibilità, per i visitatori muniti di chiavetta USB, di scaricare gratuitamente il libro.
Il libro, distribuito esclusivamente in formato elettronico, ha un costo di 4,00€ ed è acquistabile presso l’infopoint della Rheticus a Feltre, Calzature Zanandrea, via L. Basso 2, tresferendolo in una propria chiavetta USB, su Amazon, ebay e sul sito dell’autore: www.gabrielevanin.it, dove è anche possibile scaricare un capitolo campione.

Gabriele Vanin. Scenari per la fine del mondo: perché l’apocalisse è rinviata, ma non di molto. Edizioni Rheticus
Libro in formato elettronico (PDF, 13.7Mb), 106 pagine formato 17 x 24 cm, 99 immagini a colori, € 4,00

Il tema della fine del mondo è di quelli che non passano mai di moda. Periodicamente, sette, guru, movimenti vari ci dicono che ci stiamo approssimando al “Giorno del giudizio”. E l’astronomia spesso viene chiamata a partecipare allegramente, anzi viene citata spesso come parte in causa nel fornire i mezzi in grado di provocare la catastrofe di turno.

Anche nel caso del 21 dicembre 2012 ci troviamo di fronte ad un caso di questo tipo: nonostante tutto il gran parlare che se ne è fatto, anche stavolta non vi è alcun fondamento oggettivo che sembri avallare che qualcosa di catastrofico, e perfino di fuori del consueto, possa avvenire in quella data. E il primo capitolo di questo libro è dedicato appunto a smontare le tesi dell’affaire maya.
Tuttavia, l’occasione è anche ghiotta per parlare di “vere” fini del mondo, ovvero di esplorare se la scienza può dirci qualcosa su eventi catastrofici che potranno colpire la Terra, nel futuro immediato o lontano, e a questo sono dedicati i capitoli successivi. La loro lettura è tranquillizzante per il lettore: nessuna catastrofe prossima sembra delinearsi all’orizzonte.
L’ultimo capitolo, invece, avanza la previsione che la fine dell’umanità, abbastanza prossima, forse entro la fine di questo secolo, proverrà non dall’esterno o dall’interno del pianeta, ma proprio dai peggiori istinti e pulsioni dell’umanità stessa, che ha ereditato la Terra ma, trattandola per millenni senza rispetto alcuno, la restituirà alla natura impoverita e quasi priva di risorse.

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