Una guida che vi aiuterà ad osservare, con un occhio consapevole, il cielo in questo primo mese del 2013.
Questa rubrica è basata sul “Cielo del mese” curato della Commissione Divulgazione UAI – Unione Astrofili Italiani a cui sono apportate delle modifiche dall’associazione Rheticus.
Per seguire gli eventi del mese e le nostre attività scaricate il calendario di Gennaio della rheticus reperibile qui.
Venerdì 4 Gennaio: Giove e i suoi satelliti (Gabriele Vanin).
Venerdì 11 Gennaio: Tutto quello che avreste voluto sapere sul calendario e non vi hanno mai detto (Giuseppe De Donà).
Venerdì 18 Gennaio: Le scoperte del telescopio spaziale Hubble (Gabriele Vanin).
Venerdì 25 Gennaio: Il telescopio, scelta e uso (Corrado Marcolin).
1 Gennaio: il Sole sorge a Feltre alle 7.55 ; tramonta alle 16.37.
15 Gennaio: il Sole sorge a Feltre alle 7.51 ; tramonta alle 16.53.
31 Gennaio: il Sole sorge a Feltre alle 7.36 ; tramonta alle 17.16.
Durante il mese di Gennaio il giorno si allunga di circa 48 minuti.
Le fasi di questo mese:
Ultimo Quarto il 5 (ore 04:58)
Luna Nuova il 11 (ore 20:44)
Primo Quarto il 19 (ore 00:45)
Luna Piena il 27 (ore 05:38)
Luna – Venere : il giorno 10, poco prima del sorgere del Sole sull’orizzonte orientale si può tentare di individuare un sottilissimo falcetto di Luna calante, ormai prossimo alla fase di Luna Nuova. La Luna al suo sorgere è seguita da Venere. I due astri si trovano nella costellazione del Sagittario.
Luna – Pleiadi: le congiunzioni osservabili tra la Luna e pianeti luminosi non sono numerose in questo mese. Segnaliamo quindi anche i passaggi della Luna nei pressi dell’ammasso delle Pleiadi. La Luna al Primo Quarto attraversa parte della costellazione del Toro nel corso della notte fra il 20 e il 21 gennaio.
Luna – Giove : la sera successiva, il 20 gennaio, la Luna si trova in congiunzione con Giove, al centro di un campo stellare ricco degli astri luminosi e ben noti della costellazione del Toro: la rossa Aldebaran, le Iadi e le Pleiadi.
A occidente invece si avviano al tramonto la piccola costellazione dell’Ariete e quella molto più estesa ma non molto appariscente dei Pesci, che potremo individuare più facilmente prendendo a riferimento il grande quadrilatero di Pegaso.
Sopra il suo vertice più alto sull’orizzonte è ancora ben visibile Andromeda con l’omonima galassia. Proseguendo oltre Andromeda troviamo altissimo in cielo, quasi allo Zenit, il Perseo, e appena più un basso, sopra i Gemelli, l’Auriga, facilmente riconoscibile per la sua forma a pentagono.
La stella più luminosa dell’Auriga è Capella, termine che in latino significa “capretta”. La mitologia vi riconosce infatti Amaltea, la capra con il cui latte fu nutrito Zeus. Tornando al di sotto della fascia zodiacale, a Sud-Ovest le estese costellazioni – ma prive di stelle brillanti – della Balena e dell’Eridano precedono il Grande Cacciatore, ossia la protagonista incontrastata del cielo invernale: la costellazione di Orione.
Di quest’ultima rammentiamo la nomenclatura delle stelle più brillanti: ai vertici del quadrilatero che ne disegna le spalle e le ginocchia, troviamo in alto Betelgeuse e Bellatrix, in basso Rigel e Saiph. Le tre stelle allineate che ne rappresentano la cintura sono, da sinistra a destra, Alnitak, Alnilam e Mintaka.
Da non perdere un’osservazione con un telescopio, ma è sufficiente anche un binocolo, per ammirare nella spada, poco sotto la cintura, la grande nebulosa M42.
Il cacciatore Orione è accompagnato in cielo dai suoi due cani, le costellazioni del Cane Maggiore, dove troviamo Sirio, la stella più brillante del cielo invernale, ed il Cane Minore, dove brilla un’altra stella facilmente identificabile: Procione.
Chiudiamo il tour della volta celeste rivolgendo lo sguardo verso Nord: attorno alla Stella Polare nell’Orsa Minore, riconosciamo in senso antiorario Cassiopea, con l’inconfondibile forma a “W”, la più evanescente Cefeo, il serpeggiante Dragone, l’Orsa Maggiore e la Giraffa.
Queste meteore sembrano irradiarsi da una zona posta circa a una decina di gradi a nord della costellazione del Boote, visibile quindi per l’intera notte. Dal crepuscolo serale a mezzanotte il radiante viene a trovarsi molto basso, quasi tangente all’orizzonte, di conseguenza il numero delle meteore osservabili risulta abbastanza ridotto e solo da mezzanotte all’alba diventa conveniente osservare, man mano che il radiante sale sempre più in altezza.
Quest’anno il maggior numero di Quadrantidi è atteso verso le 13-14 TU del 3 gennaio, quando purtroppo da noi sarà giorno. Se consideriamo che in genere la frequenza oraria degli eventi si mantiene sopra le 100 meteore per almeno una decina di ore, si vede che sfortunatamente quest’anno non avremo neppure l’occasione di osservare né la fase ascendente né quella discendente della curva di attività, ma solamente le zone meno dense della corrente meteorica, per giunta con meteore poco luminose.
Oltre alle Quadrantidi in gennaio sono attive anche alcune interessanti piogge minori, per lo più vicine all’eclittica e quindi ormai diffuse, difficili da investigare a causa dell’esiguo numero degli eventi. Circa da metà del mese in poi abbastanza produttiva di meteore è soprattutto la regione tra le costellazioni dei Gemelli (rho GEM), Cancro (delta CNC), Cane (alfa CMI) e Idra (alfa HYD). Si tratta di sciami visibili per l’intera notte, i cui radianti raggiungono ragguardevoli altezze sopra l’orizzonte. Il numero delle meteore è abbastanza contenuto, ma in certi casi (es: delta CNC) è possibile assistere all’apparire di lente meteore brillanti, facilmente osservabili.
In aggiunta, in questo mese di avremo l’opportunità di osservare altri due asteroidi luminosi e vicini a [9] Metis: [1] Ceres (di magnitudine 7.5) e [4] Vesta (di magnitudine 7.2). Vesta passerà in prossimità dell’ammasso aperto delle Iadi nella costellazione del Toro e sarà a circa 4° a Est di Giove.