Serata di grande astronautica venerdì 14 giugno, a partire dalle 21, al Centro Astronomico Giuliano Vanin. Infatti il 5 giugno scorso è partito il cargo ATV-4 dell’Agenzia Spaziale Europea, con ossigeno, acqua, viveri, propellenti, parti di ricambio, vari generi di necessità ed esperimenti scientifici. Il cargo raggiungerà la Stazione Spaziale Internazionale, dove si trova Luca Parmitano, sabato, e quindi venerdì avremo il rarissimo privilegio di scorgere a occhio nudo entrambi gli oggetti in rotta di avvicinamento. Dapprima sarà il cargo a rendersi visibile, come una stella di magnitudine 2 (più o meno come la Polare), che farà la sua apparizione alle 22:42, e si vedrà fino alle 22:46. Poi sarà la volta della Stazione Spaziale, che farà capolino alle 22:53, molto più luminosa, di magnitudine -2, più o meno come il pianeta Giove, e sarà visibile fino alle 22:59.
Pressoché in contemporanea, sarà possibile osservare l’inquietante apparizione di due satelliti Iridium, il primo, alle 22:35, addirittura dalla luce abbagliante (magnitudine -5,5!), il secondo, alle 22:52, più debole, ma sempre più luminoso di ogni oggetto presente in cielo (magnitudine -0,8.
Ma non è finita qui: alle 23:10 sarà possibile osservare, seppur debolmente, il satellite Envisat, un illustre inquilino dello spazio che dal 2002 al 2012 ha osservato a vari livelli e a varie lunghezze d’onda l’ambiente terrestre per conto dell’Agenzia Spaziale Europea.
Ma forse l’aspetto più ghiotto della serata sarà la visibilità di ben due passaggi dell’X-37B, ovvero del minishuttle della NASA, ancora in fase sperimentale, e circondato da un quasi totale segreto. L’X-37B passerà una prima volta, col cielo ancora chiaro, alle 21:45 (magnitudine come la Polare) e una seconda alle 23:22 (un po’ più debole, ma visibile più facilmente, in un cielo scuro).

La conferenza, che verrà svolta da Alex de Bastiani, “Il cielo di giugno”, sarà incentrata sulle prerogative del planetario e mostrerà stelle, costellazioni e oggetti del profondo cielo visibili in questo mese, raccontando anche miti e particolarità delle costellazioni e dei nomi stellari.

Con gli strumenti dell’osservatorio potremo osservare la Luna, di età sei giorni: saranno ben visibili le spettacolari catene montuose dei Balcani e del Caucaso, i bellissimi crateri Aristoteles ed Eudoxus, le faglie tettoniche Rimae Ariadaeus e Rupes Altai, la tormentata zona meridionale con i crateri Sacrobosco, Gemma Firsius e Goodacre. Ma soprattutto, questa è la fase in cui potremo ammirare la zona di sbarco dei primi astronauti lunari dell’Apollo 11, Armstrong e Aldrin.

Saturno sarà sempre meravigliosamente osservabile. Anzi, l’ingresso tanto atteso dell’anticiclone estivo garantirà le condizioni di atmosfera stabile che consentiranno di osservare il pianeta, finalmente, ad altissimo ingrandimento, e quindi di scorgerlo in tutta la sua gloria.

Verso le 23, col calare della Luna, e se il cielo sarà limpido, sarà anche possibile mostrare col grande telescopio dobsoniano da 64 cm di diametro, il grande e spettacolare ammasso globulare nell’Ercole, M 13, e le galassie di primavera, sfuggite finora, a causa del maltempo, ai nostri occhi indagatori.

 

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