Venerdì sera presso il Centro Astronomico di Arson è di scena il popolo che più di ogni altro, nell’antichità, praticò la scienza del cielo, facendo degli astri e del tempo una vera ossessione, i Maya. Le loro conoscenze in astronomia furono supeirori a quelle presenti in Europa nella stessa epoca e l’epopea della loro civilizzazione costituisce ancor oggi un paradigma per le civiltà moderne che devono combattere con problemi quali la sovrappopolazione e l’esaurimento delle risorse.

E la loro civiltà ci ha lasciato un tesoro archeologico insospettato fino a meno di due secoli fa e di una tale magnificenza che lascia ancor oggi sbigottiti i visitatori. Il relatore della serata ha visitato gran parte delle località archeologiche maya e proponendo molte immagini originali di questi luoghi magici, traccerà non solo un quadro della incredibile parabola della civiltà maya, ma anche lo straordinario racconto della scoperta di questi manufatti, una vera storia nella storia, esponendo infine una panoramica delle principali loro acquisizioni in campo astronomico.
Per l’osservazione sarà ancora una serata da profondo cielo, la terza consecutiva e speriamo, come le prime due, ancora caratterizzata da bel tempo. Rispetto a queste, vi saranno oggetti nuovi da osservare, soprattutto con il colossale telescopio da 64 cm del Centro, il Leviathan, come per esempio la nebulosa Laguna, gli straordinari merletti della nebulosa Velo, nonché la Jacques, una cometa abbastanza luminosa, che sta sfiorando il limite della visibilità ad occhio nudo.
In caso di maltempo vi sarà una dimostrazione al planetario delle stelle e costellazioni visibili fra agosto e settembre, nonché una galleria di immagini della cometa Jacques e della cometa Churyumov-Gerasimenko fotografata dalla sonda Rosetta dell’Agenzia Spaziale Europea.

 

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