Serata alla conoscenza di una delle etnie più suggestive e affascinanti dell’intera umanità. Si parlerà non solo di astronomia, ma anche degli usi e dei costumi dei primi Americani, e soprattutto del loro invidiabile rapporto non solo con il cielo, ma anche con la terra e la natura tutta, con accenti che possono ancora insegnare, a noi “moderni”, molte cose.
La conferenza si svolgerà nella seconda parte della serata. Nella prima si potrà osservare il cielo, con i potenti strumenti del Centro.
Oltre alla Luna, che mostrerà in ottime condizioni di illuminazione la sponda occidentale del mare Crisium, con le catene montuose che lo orlano, protese come spettacolari corna nel buio della notte lunare, il margine orientale del mare Tranquillitatis, quello occidentale del Mare Foecunditatis, con i crateri Goclenius e Gutenberg, il Lago dei Morti e il Lago dei Sogni con i grandi crateri Atlas ed Hercules, sarà visibile il pianeta Giove, che proprio in questa serata sarà all’opposizione, ovvero raggiungerà per quest’anno la minima vicinanza alla Terra e quindi si vedrà con le massime dimensioni apparenti possibili al telescopio.
Inoltre si potranno ammirare le stelle multiple invernali, dai colori contrastanti, come la Albireo invernale nel Cane Maggiore, la Stella Meraviglia nell’Unicorno, Keid nell’Eridano, Il Trapezio in Orione.
Dopo la conferenza si potranno ammirare le potenzialità del planetario nel mostrare fra l’altro filmati spettacolari e il cielo inaccessibile alle nostre latitudini.
In caso di maltempo tutta la manifestazione si svolgerà al coperto, in planetario.
In caso di tempo sereno si raccomanda di vestirsi il più possibile: le osservazioni infatti vengono compiute alla temperatura esterna!