Spesso durante le lezioni al centro astronomico vengono divulgate ai visitatori svariate cifre, su dimensioni o distanze di questo o quell’astro. Sembra quasi lo si faccia di proposito per stupire le persone con numeri “astronomici”, in tutti i sensi. Lunedì 9 maggio, osservando la piccolissima macchia del pianeta Mercurio che passa davanti al Sole, toccheremo con mano, per una volta, quanto in realtà i numeri siano reali. Mercurio, con i suoi 4880 km di diametro letteralmente scompare al cospetto della nostra stella, dal diametro di circa 1.400.000 km. Considerando che il pianeta dista dal sole circa 68 milioni di km, la sagoma di Mercurio apparirà come 1/158 di quella del Sole. Basterà uno sguardo al telescopio per capire quanto i pianeti rocciosi abbiano dimensioni piccole, ridicole quasi, rispetto alla stella e, in generale, rispetto allo spazio che ci circonda.
Il fenomeno, pur non rarissimo come i transiti di Venere (l’ultimo nel 2012, il prossimo nel 2117), è comunque abbastanza unico (ci sono circa 13 transiti in un secolo) e vale sicuramente la pena di spendere un pomeriggio per non perdere l’evento. Il fenomeno risulta visibile quasi per intero, dalle ore 13.15. La fase finale di “uscita” avviene con il sole già tramontato. Poco male comunque, i telescopi del centro saranno a disposizione dei visitatori dalle 13 alle 16. Tutti gli strumenti saranno dotati di filtri  specifici per proteggere in modo adeguato la vista.
Oltre alla sagoma di Mercurio, sul sole potranno essere ammirate le eventuali macchie solari, inconfondibili per la forma frastagliata. Sono zone in cui la temperatura superficiale è leggermente più fredda (per questo si vedono più scure) e che sono legate all’affioramento in superficie degli intensi campi magnetici. Dovute al medesimo fenomeno sono le facole, che a differenza delle macchie sono regioni più calde, certo meno appariscenti delle macchie. Gli strumenti a disposizione dotati di filtro H-alfa permetteranno l’osservazione, se presenti, di protuberanze che si staccano dal bordo della stella e che sono enormi nuvole di gas incandescente. Infine i brillamenti, delle vere e proprie “eruzioni” di materia ad altissima energia su un ampio spettro di radiazione. Il flusso di materia quando arriva dopo circa un giorno sulla Terra è il responsabile di quell’incredibile spettacolo che sono le aurore polari.

Si ricorda che l’osservazione del sole senza appositi filtri, o con filtri “fatti in casa” è potenzialmente pericolosa e può portare a seri danni alla vista.

Per raggiungere facilmente il Centro Astronomico e ogni altra informazione logistica consulta il sito: www.rheticus.it

 

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