“Ed è Lui che consacrò le stelle a voi affinché voi, in questo modo, poteste essere guidati nell’oscurità della terra e del mare.” (precetto coranico)

Mentre l’Europa del Medio Evo viveva immersa nei suoi “secoli bui”, nelle terre dell’Islàm fioriva una splendida civiltà, ricchissima non solo da un punto di vista culturale. Una “mille e una notte” della matematica, della medicina, della geografia e della scienza.  Anche l’astronomia araba, tra l’XI e il XV secolo, favorita dal contatto con tre culture diverse, indiana, persiana e soprattutto greca, conosceva il suo periodo d’oro. I Musulmani costruirono le tavole del movimento degli astri, definirono con precisione la posizione nello spazio di stelle e pianeti, si occuparono in maniera attenta e meticolosa dei moti del Sole e della Luna, delle eclissi e delle congiunzioni planetarie. La  maggior parte dei nomi delle stelle e dei termini tecnici dell’astronomia sono arabi: Aldebaran, Altàir, Algedi, àzimut, nàdir, zenit… e tramandati poi nella cultura latina, ancora oggi sono rimasti tali.

Eseguirono  osservazioni metodiche del cielo rigorosamente ad occhio nudo (il telescopio non era ancora nato) e con l’ausilio di attrezzature utili ai fini osservativi (tra i quali l’astrolabio, il quadrante solare, globi celesti e sfere armillari) che si diffusero in seguito in Europa. Nel XI secolo il Califfo al-Mamùn fece edificare a Baghdad, la capitale del Califfato, un osservatorio astronomico. Lo stesso in Siria, di Al Raqqah, entrambi destinati a grandi programmi di osservazione della durata di decine di anni. In questo senso lo studio dei moti planetari rappresentò una pietra miliare nell’astronomia dell’Islam.

Insomma, un vero e proprio campionario di innovazioni scientifiche, matematiche e tecniche, attestanti uno straordinario ed acuto spirito osservatore ed una grandissima sete di sapere, fattore determinante per la nascita della cultura europea.

Per la parte osservativa, la Luna, presentandosi pochi giorni dopo il plenilunio, sarà una delle protagoniste della serata. Il suo sorgere orientale sarà uno spettacolo veramente suggestivo e romantico.

Le belle stelle doppie del cielo estivo faranno poi da contorno al resto della serata: la sempre stupenda Albireo nel Cigno; le coloratissime Vega e Granata; la stella 15 Aquilae; l’interessantissima ε Lyrae chiamata anche “La doppia doppia” per la sua quadruplicità; la bella Rasalgethi nell’Ercole, e sempre in Ercole la stella 95 Herculis.

 

Cari soci,
per dar modo agli iscritti alla Rheticus di osservare di più, oltre alle serate canoniche di apertura al pubblico, per promuovere l’utilizzo del Centro Astronomico e per consentire, a chi lo volesse, di imparare personalmente ad usare gli strumenti, abbiamo deciso di aprire il Centro ai soci almeno una volta al mese. Valutate attentamente le condizioni meteo abbiamo deciso quindi che la prossima apertura prevista sarà lunedì prossimo, 4 Settembre, alle ore 21.

Eventuali variazioni vi saranno comunicate quanto prima.

Per i possessori di fotocamere digitali Canon EOS ci sarà la possibilità di provare i primi rudimenti di astrofotografia sulla Luna e il pianeta Saturno, anche con l’ausilio della nuova camera planetaria in dotazione al Centro.

Un caro saluto a tutti

Gabriele Vanin

 

 

Dopo il grande successo della serata svoltasi nel giugno scorso, abbiamo deciso, a grande richiesta, di riproporre la stessa per dare nuovamente modo ai ragazzi (ed anche, ovviamente, ai loro genitori) di approcciarsi in maniera giocosa al grande tema dell’Astronomia.

Come la precedente, anche questa serata si svolgerà mescolando in maniera divertente teoria e pratica: forma e dimensioni del sistema solare, costruzione dello stesso in miniatura ma rispettando rigorosamente la scala delle distanze, il nostro peso sui vari pianeti, cos’è la gravità e come si manifesta e tanto altro ancora. 

E poi un approccio alla strumentazione con un pò di pratica sull’uso di binocoli e telescopi. Non mancherà ovviamente la parte osservativa, con il Signore degli Anelli e una bella falce di Luna crescente a contendersi lo scettro del più bello del reame, stelle brillanti, doppie e colorate e la magia del laser che dispiegherà nel cielo il suo fascio verde rivelando le figure delle costellazioni e i loro straordinari miti.

In caso di maltempo tutte le attività saranno proposte all’interno del planetario con un goloso contorno di immagini e filmati a tutta cupola.

L’invito a chi non vorrà mancare questo appuntamento, è quello di partecipare equipaggiati per non farsi cogliere impreparati  dalla frescura che i 520 mslm del sito osservativo garantiscono in questo periodo.  Si raccomanda la puntualità.

 

 

Quella notte del 7 febbraio 1997 cominciò un vero e proprio “tour de force” che terminò al Passo Giau la sera del 3 maggio. In quei due mesi e mezzo ho osservato la cometa 47 notti da 39 località diverse… (G. De Donà)

La Hale-Bopp, scoperta nel luglio del 1995, divenne visibile ad occhio nudo nell’estate dell’anno successivo. Nel gennaio 1997 era abbastanza luminosa da essere osservabile il mattino senza l’ausilio di strumenti ottici e un mese più tardi raggiunse la seconda magnitudine, mostrando la presenza di due code. Nel momento del suo passaggio al perielio, nell’aprile 1997, la cometa era una visione veramente spettacolare raggiungendo magnitudine negativa. Risplendeva luminosissima e le sue code si allungavano di 30-40 gradi nel cielo. Per comprendere quanto fosse straordinaria, se fosse passata ad una distanza simile alla Terra come la Cometa Hyakutake nel 1996, la coda della cometa avrebbe coperto tutta la volta celeste e sarebbe stata luminosa quanto la Luna piena.

Internet era un fenomeno in forte crescita a quel tempo e giocò un ruolo importante nel suscitare attorno alla cometa Hale-Bopp un interesse senza precedenti. Ma la cometa fu soprattutto un fenomeno popolare per il clamore di giornali e TV che, ad un certo punto, divenne incessante, quasi ossessivo. Non c’è da stupirsi che la sua apparizione si stata definita come l’evento astronomico più seguito nella storia dell’umanità!

A distanza di 20 anni, Bepi De Donà, testimonial d’eccezione di quelle indimenticabili notti, con la sua inimitabile capacità narratoria ci riporterà al 1997 e a quelle emozioni vissute in prima persona, proponendoci molte delle più di mille immagini riprese in occasione di quel fantastico avvenimento astronomico. Sarà ovviamente anche l’occasione per svelare i segreti di queste “palle di neve sporca”, astri meravigliosi custodi dei più antichi segreti del sistema solare.

Il cielo, senza la Luna, molto scuro, data la totale assenza di inquinamento luminoso nella zona del Centro Astronomico, consentirà di riconoscere agevolmente, tramite l’uso di potenti laser, le stelle e le costellazioni della tarda estate, Ercole, Corona Boreale, Serpente, Ofiuco, Lira, Aquila, Cigno, Sagittario…. Le condizioni saranno ideali per mostrare con i potenti telescopi del Centro gli oggetti più belli del cielo profondo, la Grande Galassia di Andromeda, la Galassia Sigaro nell’Orsa, la Galassia Vortice nei Cani da Caccia, nebulose e ammassi stellari ricchi di migliaia di astri, M11, M13 e M92. 

L’invito a chi non vorrà mancare questo appuntamento, è quello di partecipare equipaggiati per non farsi cogliere impreparati  dalla frescura che i 520 mslm del sito osservativo garantiscono in questo periodo.

L’incontro si svolgerà con qualunque condizione meteo. Si raccomanda la puntualità.

 

Scusandoci per il ridottissimo preavviso, Vi comunichiamo che la conferenza a cura di Omar De Nobili di questa sera non sarà più dedicata all’utilizzo delle nuove tecnologie a risparmio energetico ma al “Genio astronomico di Nicolò Cusano al castello di Andraz“. Il tema, di grande interesse e con qualche vena di affascinante mistero, sarà svolto da Giuseppe De Donà,profondo conoscitore di questo storico ed illustre personaggio, cardinale, astronomo, filosofo e matematico tedesco.

Negli anni compresi tra il 1457 e il 1460, Nicolò Cusano (1401-1464), Cardinale e Vescovo di Bressanone, visse al Castello di Andraz, da lui chiamato “Castri Sancti Raphaelis”. Qui, in questo luogo isolato e di selvaggia bellezza, scrisse “De caesarea circuli quadratura”, il “De beryllo”, il “De possest” e, da grande pensatore qual era, si occupò anche di matematica e astronomia. La realizzazione del foro gnomonico nella stanza “segreta” del castello è infatti riconducibile al Cusano stesso, strumento che risultò utile agli studi per la riforma del Calendario. Ma come funzionava esattamente? Di questo e di molto altro ancora ci parlerà il nostro Bepi De Donà.

 

SABATO 19 AGOSTO 2017 ore 21 AL CENTRO ASTRONOMICO DI ARSON

Spendiamo ogni anno centinaia e centinaia di euro per alimentare, spesso erroneamente, gli elettrodomestici e l’impianto di illuminazione delle nostre abitazioni. Cifra destinata peraltro ad aumentare visti i continui rincari dei costi dell’energia. Per risparmiare sono due le strade da seguire: adottare comportamenti più corretti ed evitare di utilizzare apparecchi poco efficienti. Chiedersi innanzitutto quanti dei dispositivi sempre più diffusi nelle nostre case sono davvero necessari sarebbe un buon primo passo. Valutare la scelta dei modelli ad alta efficienza energetica, di classe A o superiori, sarebbe oltremodo opportuno.

Per non parlare dell’energia per produrre calore (riscaldamento locali e acqua calda) che viene sprecata attraverso dispersioni termiche a danno nostro e dell’ambiente. La bioedilizia, in questo senso, quali vantaggi e risparmi comporta? Un impianto a pannelli solari termici per la produzione di acqua calda sanitaria e l’integrazione del riscaldamento quali benefici può apportare al nostro portafoglio e all’ambiente?

Sono quindi molte le domande alle quali Omar cercherà di dare una risposta e, ne siamo certi, altrettanto numerosi i vostri quesiti ai quali cercare di dare una soluzione.

Il cielo, senza la Luna, molto scuro, data la totale assenza di inquinamento luminoso nella zona del Centro Astronomico, consentirà di riconoscere agevolmente, tramite l’uso di potenti laser, le stelle e le costellazioni della tarda estate, Ercole, Corona Boreale, Serpente, Ofiuco, Lira, Aquila, Cigno, Sagittario…. Le condizioni saranno ideali per mostrare con i potenti telescopi del Centro gli oggetti più belli del cielo profondo, la Grande Galassia di Andromeda, la Galassia Sigaro nell’Orsa, la Galassia Vortice nei Cani da Caccia, nebulose e ammassi stellari ricchi di migliaia di astri, M11, M13 e M92. Un menù insomma di molte, molte succulente portate…

L’invito a chi non vorrà mancare questo appuntamento, è quello di partecipare equipaggiati per non farsi cogliere impreparati  dalla frescura che i 520 mslm del sito osservativo garantiscono in questo periodo.

L’incontro si svolgerà con qualunque condizione meteo. Si raccomanda la puntualità.

 

 

 

“Sono nato a 750 metri di quota sopra il paese di Lasen, in una casa rurale isolata, la più lontana dal paese, senza acqua corrente, senza luce elettrica; non c’era la strada che arrivava, ho sempre vissuto all’aperto con i nonni. C’è un qualche cosa di imprinting che deve essere rimasto dentro di me. Un qualche cosa mi ha riportato qui, più vicino alle radici, più vicino alle origini.”      https://www.youtube.com/watch?v=PB87tbZAzjg

Un felice ritorno al Centro Astronomico quello di uno dei massimi geobotanici italiani, il prof. Cesare Lasen, figlio del san Mauro, una terra e una montagna appartata e silente, testimone della natura meno conosciuta e forse anche più vera. Nuovamente con noi ad illustrarci, con la sua particolare arte narratoria e con l’ausilio di  coloratissime immagini, i tesori botanici e paesaggistici delle Dolomiti Bellunesi. Sarà un fantastico viaggio su sentieri a volte impervi e nascosti, che sicuramente anche molti di noi avranno percorso con vigile attenzione. Un percorso di rara bellezza alla scoperta di un territorio montano vero e proprio scrigno di biodiversità ed eccezionalità floristiche.

Per la parte osservativa, nella terza settimana di agosto Saturno, il meraviglioso pianeta con gli anelli, sarà sempre in ottima posizione di osservazione. Il cielo, senza la Luna, molto scuro, data la totale assenza di inquinamento luminoso nella zona del Centro Astronomico, consentirà di riconoscere agevolmente, tramite l’uso di potenti laser, le stelle e le costellazioni estive. Le condizioni saranno ideali per mostrare con i potenti telescopi del Centro gli oggetti più belli del cielo profondo, galassie, nebulose e ammassi stellari. Non mancherà sicuramente ancora qualche Perseide portatrice di reconditi ed inespressi desideri…

L’invito a chi non vorrà mancare questo appuntamento, è quello di partecipare equipaggiati per non farsi cogliere impreparati  dalla frescura che i 520 mslm del sito osservativo garantiscono in questo periodo.

L’incontro si svolgerà con qualunque condizione meteo. Si raccomanda la puntualità.

 

 

Appuntamento imperdibile al Centro Astronomico Sabato 12 e Domenica 13 Agosto. L’argomento della serata sarà ovviamente dedicato alle stelle cadenti, lo spettacolo di queste sere con le Perseidi, le “lacrime di San Lorenzo” uno dei fenomeni più suggestivi ed emozionanti che si possa osservare ad occhio nudo.

Quest’anno lo spettacolo delle Perseidi, già visibili dalla metà di luglio, si concluderà intorno alla fine di agosto con il vero picco  previsto nella notte tra il 12 e il 13. La conferenza, in prima serata, illustrerà la natura e le caratteristiche di quello che andremo ad osservare, svelando l’intimo legame tra le stelle cadenti ed un altrettanto magico fenomeno celeste: le comete, in particolare la Swift-Tuttle che ha dato origine a questo sciame.

Dopo la conferenza e dopo aver dato alcune indicazioni in merito, con il favore del buio si procederà all’osservazione ad occhio nudo delle stelle cadenti. Naturalmente tutti gli strumenti del Centro saranno a disposizione dei visitatori per l’osservazione di svariati oggetti del cielo che la stagione estiva ci offre.

L’invito a chi non vorrà mancare questo appuntamento, è quello di partecipare equipaggiati per non farsi cogliere impreparati  dalla frescura che i 520 mslm del sito osservativo garantiscono in questo periodo.

Si raccomanda la puntualità.

 

 

 
Cos’è la spettroscopia?  E’ quella branca della fisica che studia gli spettri della radiazione elettromagnetica emessa o assorbita dalla materia. L’analisi spettroscopica permette di individuare la composizione chimica del corpo che emette la radiazione. L’esperimento di Newton sulla scomposizione della luce bianca può essere considerato come l’avventuroso inizio della ricerca spettroscopica moderna…
 
Oltre tre secoli fa Isaac Newton dimostrò che la luce solare poteva essere scomposta in luce di differenti colori usando un prisma. Egli scoprì anche che ad una più breve lunghezza d’onda corrispondeva un maggior angolo di rifrazione, e che lo spettro andava dal violetto al rosso. Poi, nel 1800, grazie a Fraunhofer e all’invenzione dello spettroscopio, questo “rubare al cielo i suoi colori” divenne scienza. La spettroscopia, appena nata, sarebbe presto diventata il più potente mezzo di indagine dell’astronomia, quello che sarebbe stato uno straordinario mezzo di scoperta delle proprietà fisiche e chimiche delle stelle ed avrebbe poi prodotto risultati tali da far cambiare il volto dell’astrofisica e della nostra stessa esistenza con scoperte che hanno inciso profondamente sul tessuto concettuale e filosofico dell’universo che ci circonda. 
 
Un argomento quindi di grande fascino, che Omar ci illustrerà nei modi e nei termini più comprensibili possibile, dandoci modo di capire quanto importante ai fini scientifici e pratici si sia rivelata questa scoperta.
 
Dopo la conferenza, con il favore del buio, rivolgeremo i nostri telescopi ancora una volta in direzione dell’Ofiuco, dove staziona Saturno, il pianeta inanellato, con il suo corteo di satelliti. Verso le 22 avremo anche modo di ammirare il suggestivo sorgere del nostro satellite naturale, la Luna, a quattro giorni dalla sua fase massima di luminosità e nel contempo una traccia luminosa della ISS che attraverserà la Bilancia e la Vergine per poi spegnersi tra le chele dello Scorpione. Non ultimo, in attesa del picco del 12 e 13 agosto, si rinnova l’appuntamento annuale con le Perseidi, le Lacrime di San Lorenzo. Un ghiotto antipasto prima delle portate principali? Chi ci sarà,vedrà…
 
L’invito a chi non vorrà mancare questo appuntamento, è quello di partecipare equipaggiati per non farsi cogliere impreparati  dalla frescura che i 520 mslm del sito osservativo garantiscono in questo periodo.
 
L’incontro si svolgerà con qualunque condizione meteo. Si raccomanda la puntualità.