Siamo abituati a film e serie TV sci-fi in cui gli anni luce vengono percorsi come fossero chilometri, in pochi minuti, se non in un istante (con un balzo nell’iperspazio assieme ad Han Solo) e la propulsione a curvatura ci proietta in un lampo su stelle e pianeti inconcepibilmente lontani. Ma dove si pone, con le conoscenze attuali, il confine tra fantasia e realtà? Molto ma molto distante, come quell’ignoto che ci prefiggiamo sconfiggere. Ma ciò non toglie che i viaggi interstellari potrebbero diventare routine in un prossimo futuro. Pensiamo solo che all’inizio del secolo scorso il viaggio sulla Luna era considerato soltanto alla stregua di un argomento degno dei romanzi di fantascienza…
Raggiungere dalla Terra altri sistemi stellari rappresenta una sfida che comporta moltissimi problemi per ora insormontabili e che richiederanno tempi lunghissimi per essere risolti. Ma sono già diversi gli studi sulla propulsione e sui carburanti capaci di spingere le nostre “astronavi” a velocità ben più elevate di quelle attuali. Un felice giorno la mitica frase di Star Trek “Spazio ultima frontiera. Questi sono i viaggi della nave stellare Enterprise. La sua missione è quella di esplorare strani nuovi mondi, alla ricerca di nuove forme di vita e nuove civiltà, per arrivare la dove nessuno è mai giunto prima” vedrà sicuramente il suo realizzarsi. Per aspera ad astra!

A parlarci di tutto ciò sarà Sergio Ortolani, professore Ordinario al Dipartimento di Fisica e Astronomia dell’Università di Padova, veneziano di origine ma per lunghi anni residente a Feltre. Un vecchio amico del Gruppo Astrofili Feltrini ieri e della Rheticus oggi, con un curriculum straordinario al pari della sua passione per l’Astronomia e la Divulgazione scientifica.

Per la parte osservativa, approfittando della notte illune, non mancheremo di osservare con gli strumenti del Centro le meraviglie del cielo invernale. La galassia di Andromeda (M31), l’ammasso aperto delle Pleiadi (M45) e il Doppio Ammasso in Perseo (NGC 869-884), oggetti tanto estesi che l’osservazione avverrà a basso ingrandimento con il binocolo; il “tris” di ammassi aperti in Auriga M36, M37 e M38, osservati con i telescopi; e naturalmente l’oggetto che tutti aspettiamo di osservare nelle notti invernali; la Grande Nebulosa di Orione (M42), osservato naturalmente con il grande Dobson da 64 cm del Centro.

Se la serata sarà propizia, la potenzialità dello strumento lascerà senza fiato i visitatori.

Raccomandiamo naturalmente un abbigliamento adeguato al pungente clima invernale.

 

1 messagio di risposta » a “SABATO 1 DICEMBRE 2018 ore 21 AL CENTRO ASTRONOMICO DI ARSON di Feltre
“MISSIONI VERSO L’IGNOTO: I VIAGGI INTERSTELLARI”
relatore Prof. Sergio Ortolani (Università di Padova)”

  1. flavio berra ha detto:

    Argomenti molto interessanti.
    Complimenti.
    Flavio Berra.

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