Dopo la bellissima conferenza sul tema della pittura murale del Giugno scorso, torna al Centro Astronomico Giovanni Sogne, uno dei più rinomati artisti ed appassionati relatori della nostra provincia. Giovanni questa volta ci illustrerà nei dettagli il monumentale affresco dedicato alle leggende delle Dolomiti, posto sulla parete del giardino d’inverno della Birreria Pedavena. Una grandiosa composizione pittorica realizzata, a partire dal 1940, da Walter Resentera, nato a Seren del Grappa nel 1907. Il dipinto, commissionato dal fondatore della Birreria, Giovanni Luciani, rappresenta una straordinaria storia illustrata, con una narrazione avvincente, che ci trasporterà in un vortice di intrighi, battaglie, magie, con una moltitudine di personaggi, amici del Resentera, riconoscibilissimi nelle loro caratteristiche fisiche e spirituali. Essi ci racconteranno, attraverso la voce del nostro relatore, le leggende dei Monti Pallidi, riprodotte in maniera visionaria e con una impareggiabile perizia manuale su una gigantesca tela muraria, che tutti noi abbiamo avuto modo di ammirare distrattamente senza conoscerne i più reconditi segreti…

Per la parte osservativa, l’assenza del disturbo lunare permetterà la visione di vari oggetti deboli o, come si usa dire, di profondo cielo. Sarà l’ultima occasione per dare uno sguardo con i potenti strumenti del centro ad oggetti tipicamente estivi, come la nebulosa planetaria “Ring Nebula” M57 nella Lyra e la nebulosa “Manubrio” M27 nella vicina Volpetta. Osserveremo l’ammasso globulare M15 nel Pegaso e l’interessante ammasso aperto M52 in Cassiopea. Ci sarà modo di usare anche strumenti considerati “minori”, ma il pubblico si renderà conto che l’osservazione con il binocolo regalerà sugli oggetti opportuni visioni mozzafiato che i telescopi, con il loro limitato campo visivo, non possono dare. Sarà così per esempio con il Doppio Ammasso aperto nel Perseo, oppure con la maestosa galassia M31 in Andromeda, la nostra “vicina di casa” e, a fine serata, la magica visione delle Pleiadi, ambasciatrici del cielo invernale

Gli incontri si svolgeranno con qualunque condizione meteo. In merito teniamo a sottolineare che, se non in caso di eccezionale maltempo, l’osservazione visuale e telescopica degli oggetti celesti è quasi sempre possibile, poichè la variabilità della copertura nuvolosa lascia spazio frequente a zone di sereno. Vi invitiamo pertanto a farci visita anche se il meteo non sembra favorevole. Ne vale sempre la pena!

 

Nettuno, l’ottavo pianeta (ma non sempre…) in ordine di distanza dal Sole. Un freddissimo gigante gassoso di uno stupefacente colore azzurro che impiega quasi 165 anni terrestri per compiere un moto di rivoluzione completo attorno al Sole. Nel 2011 Nettuno ha completato la sua prima orbita a partire dalla sua scoperta visuale avvenuta nella notte fra il 23 e il 24 settembre 1846. Una scoperta che ha dell’incredibile e contiene dei risvolti storici veramente appassionanti, anche per il fatto che Nettuno fu il primo pianeta ad essere trovato tramite calcoli matematici più che con l’ausilio di regolari osservazioni. Il tutto nato dall’evidenza di cambiamenti insoliti nell’orbita di Urano che indusse, nella mente degli astronomi, il sospetto che vi fosse, all’esterno, un pianeta sconosciuto che ne perturbava l’orbita. Una storia veramente intrigante…

Ma come andarono effettivamente le cose? Si trattò di una scoperta del tutto fortuita? Oppure, come spesso avviene, ci fu una certa dose di fortuna e circostanze favorevoli? E a chi accreditare la paternità della scoperta? A Le Verrier e Adams che ne avevano calcolato l’orbita e la posizione in maniera indipendente o a Galle e D’Arrest che visualmente ne avevano confermato (seppur con un grado di differenza nella posizione teorica) l’effettiva presenza? Di sicuro fu un trionfo della matematica e della meccanica celeste e come disse in seguito il direttore dell’Osservatorio di Parigi F. Arago, era stato individuato un pianeta “con la punta della penna”.

Al temine della conferenza, con gli strumenti del Centro, andremo ad osservare, come goloso antipasto, il pianeta blu. Lo troveremo verso sud nella costellazione dell’Acquario. Nettuno è invisibile ad occhio nudo, la sua magnitudine visuale è +7,8 (ad occhio nudo si può raggiungere al limite la +6) e quindi servirà il telescopio per vedere il protagonista di questa serata, che apparirà come un debole disco azzurrino. Ma nonostante i valori così scarsi, è un ottimo periodo per l’osservazione del remoto pianeta che circa venti giorni fa ha raggiunto l’opposizione con il Sole. Non sarà ovviamente come osservare il regale Saturno, ma sarà comunque un’occasione irripetibile e quindi da non perdere.

Gli incontri si svolgeranno con qualunque condizione meteo. In merito teniamo a sottolineare che, se non in caso di eccezionale maltempo, l’osservazione visuale e telescopica degli oggetti celesti è quasi sempre possibile, poichè la variabilità della copertura nuvolosa lascia spazio frequente a zone di sereno. Vi invitiamo pertanto a farci visita anche se il meteo non sembra favorevole. Ne vale sempre la pena!

 

 

Vintage Moon”

foto di Carlo Zanandrea
DSLR con obiettivo 300 f 4,5 + moltiplicatore di focale 1,4 esp. 1/100 a 400 iso

 
 

Sul filo della memoria, racconti, aneddoti, vissuti, ritratti, mestieri, rituali, usanze, favole, indovinelli e canzoni del territorio.

…terminata la cena, messi a letto i bambini più grandicelli, le donne e gli uomini si riunivano nella stalla. Le donne che andavano a “filò” di solito si portavano dietro qualcosa da fare, come gli attrezzi per filare la lana, per fare e disfare le matasse, aghi, filo, ferri da calze o da maglie. Gli uomini anziani si sdraiavano sul fieno. Gli uomini più giovani, invece, aggiustavano i loro attrezzi da lavoro o fabbricavano qualche arnese utile per la casa e per la stalla quali cesti, rastrelli, gerle, forche o scope. A volte poteva esserci qualcuno che leggeva a puntate qualche libro famoso, oppure raccontava fatti accaduti o sentiti narrare da altri, spesso stravolgendone i contenuti…

Torna al Centro Astronomico l’amica Milena Zucco, testimone e narratrice dialettale delle storie dei nostri paesi e delle nostre genti. Con Lei, sotto la cupola del planetario, faremo anche noi filò, immergendoci con la spontaneità del dialetto, nel tranquillo ciacolar, spetegolar, cantarsela e contarsela, magari con do risate che mal no le a mai fat…

Per la parte osservativa avremo modo, prima della conferenza, di dare un’occhiata agli splendidi particolari di una Luna crescente ed anche al sempre affascinante Saturno, il pianeta inanellato. Al termine del nostro filò, con il favore di un cielo illune, scopriremo con l’ausilio del laser la posizione delle costellazioni estive che pian piano cominciano a cedere il passo a quelle autunnali, Andromeda e Pegaso per prime e grazie alla potenza degli strumenti del Centro, galassie, ammassi stellari, stelle doppie e colorate.

 

Dopo il grande successo delle due serate organizzate al Centro di Arson lo scorso anno, torna L’Astronomia per i ragazzi, un modo ludico ed elementare di avvicinare la Scienza di Urania ai bambini, agli adolescenti e naturalmente, anche ai loro genitori.
Come le precedenti anche questa serata si svolgerà mescolando in maniera divertente teoria e pratica: forma e dimensione del sistema solare, costruzione dello stesso in miniatura ma rispettando rigorosamente la scala dei pianeti e la distanza dal Sole, quanto corrisponderebbe il nostro peso su di essi, cos’è la gravità e come si manifesta, come funzionano gli antichi strumenti astronomici e tanto altro ancora.
Non mancherà ovviamente anche un approccio alla strumentazione per osservare il cielo, con un pò di pratica sull’uso di binocoli e telescopi, grazie ai quali ci sarà modo di osservare il pianeta Venere, la Luna e, con il favore del buio, anche Saturno e Marte. Con i potenti laser del Centro verranno mostrate le posizioni delle costellazioni sulla volta celeste e raccontati i loro straordinari miti.
In caso di maltempo tutte le attività saranno proposte all’interno del Planetario con un goloso contorno di immagini e filmati a tutta cupola.

Si raccomanda la puntualità (ore 20 per favorire l’osservazione del pianeta Venere) e un abbigliamento adeguato alla frescura che i 520 mt slm del Centro Astronomico garantiscono in questo periodo.

In allegato foto Rheticus

Gli incontri si svolgeranno con qualunque condizione meteo. In merito teniamo a sottolineare che, se non in caso di eccezionale maltempo, l’osservazione visuale e telescopica degli oggetti celesti è quasi sempre possibile, poichè la variabilità della copertura nuvolosa lascia, soprattutto in questo periodo, spazio frequente a zone di sereno. Vi invitiamo pertanto a farci visita anche se il meteo non sembra favorevole.

 

Poniamo l’attenzione sul fatto di aver anticipato l’orario alle ore 20 per favorire l’osservazione telescopica del pianeta Venere.

Il pianeta Venere, il secondo in ordine di distanza dal Sole e il più vicino alla nostra Terra. Un meraviglioso oggetto celeste, in questo periodo luminosissima e sfavillante Stella della sera, inconfondibile ad ovest dopo il tramonto del Sole. Dea dell’amore e della bellezza secondo la mitologia romana, un mondo inospitale che ucciderebbe un uomo in un istante secondo la scienza moderna. La sua impenetrabile atmosfera che riflette il 75% della luce solare, rendendola così luminosa ai nostri occhi, cela un mix irrespirabile e corrosivo di anidride carbonica, acido solforico, anidride solforosa e altri composti che si fonde in nuvole di gas capaci di intrappolare i raggi solari e impedirgli di riflettersi una volta giunti sulla superficie del pianeta. Il corpo più rovente del sistema solare, più caldo di Mercurio, a dispetto della superiore distanza dal Sole. Una temperatura superficiale di 477° C, sufficienti per fondere il piombo e una pressione sul suolo che supera le 90 atmosfere terrestri, quanto un chilometro di oceano sopra la testa… Un luogo insomma, a dir poco, infernale!

Gabriele ci racconterà, con l’ausilio di spettacolari immagini e filmati, le caratteristiche e la storia dell’esplorazione diretta e ravvicinata della “Dea dell’amore”, di quanto poco le sonde siano riuscite ad inviarci dalla sua rovente superficie e di quante informazioni invece siano state ottenute attraverso rivelazioni radar e satelliti orbitanti. Un’indagine approfondita di un mondo che di “amore” ha solo un romantico appellativo…

Per la parte osservativa una vera e propria parata di star e bellezze mozzafiato: La Luna, affascinante come sempre, che si appresta al plenilunio, Venere, la protagonista della serata, con le sue fasi, rivelate per la prima volta dal telescopio di Galileo, il meraviglioso Saturno con i suoi anelli ed infine il pianeta Marte e i suoi particolari superficiali, che andremo a scoprire insieme elevando al massimo gli ingrandimenti dei nostri telescopi.

Gli incontri si svolgeranno con qualunque condizione meteo. In merito teniamo a sottolineare che, se non in caso di eccezionale maltempo, l’osservazione visuale e telescopica degli oggetti celesti è quasi sempre possibile, poichè la variabilità della copertura nuvolosa lascia, soprattutto in questo periodo, spazio frequente a zone di sereno. Vi invitiamo pertanto a farci visita anche se il meteo non sembra favorevole.

 

GIOVEDI 16 AGOSTO 2018
“MARTE, FRA STORIA E FANTASCIENZA” (Gabriele Vanin) visibili la Luna, Saturno e Marte

L’estate astronomica 2018 vede un assoluto protagonista della volta stellata, il pianeta Marte, che si presenta luminosissimo e di un fulgido colore rosso, ogni sera, infuocato nel cielo a sud.
Periodicamente il pianeta rosso raggiunge quella particolare condizione geometrica della sua orbita nota come opposizione e quest’anno una Grande Opposizione ci mostra il pianeta nelle migliori condizioni di osservabilità.
Assistere ad una Grande Opposizione è un’esperienza speciale, anche perchè Marte è sempre stato in grado, per molteplici ragioni, di suscitare in noi terrestri curiosità ed emozioni.

Prima di rivolgere i telescopi del Centro verso il protagonista della serata, Gabriele ripercorrerà le vicende scientifiche, letterarie e storiche di Marte, approfondendo teorie e suggestioni che hanno da secoli caratterizzato il suo passato. Ed inoltre, in attesa di quella prima indelebile impronta che qualcuno di noi, un giorno, potrà lasciare sulla superficie rossa del pianeta, anche uno sguardo di fantasia e scienza su quanto Marte ha saputo ispirare a registi e scrittori, magari partendo da quella storica trasmissione radiofonica di Orson Welles, che esattamente 80 anni orsono fu il preludio all’infinita serie hollywoodiana di invasioni aliene…

Per la parte osservativa, oltre al già citato Pianeta rosso, potremo osservare la Luna crescente, in ottimali condizione di osservabilità e, immerso nella colorata nebulosità della Via Lattea, il pianeta Saturno, che, per quante volte scrutato all’oculare, non smette mai di suscitare, allo stesso tempo, stupore e commozione.

DOMENICA 19 AGOSTO ore 21
“L’ESPLORAZIONE DI MARTE, FRA PASSATO E FUTURO” (Gabriele Vanin) Visibili la Luna, Saturno e Marte

Pur essendo il nostro vicino della porta accanto, il pianeta Marte è un posto difficile da visitare. Nonostante le decine di veicoli lanciati sul pianeta rosso, solamente una missione su tre ha avuto successo. Questi dati statistici fanno riflettere e sottolineare ancora una volta quanto sia ancora complicato mandare una navicella su Marte che, una volta raggiunto il pianeta, sia ancora nelle condizioni di trasmettere dati significativi alla Terra. La prima missione riuscita, Mariner 4, venne lanciata dalla Nasa il 28 Novembre 1964. Passò a 9844 km dal pianeta, scattando, come da programma, 22 immagini. Esse mostravano dei crateri da impatto simili a quelli lunari, alcuni dei quali sembravano ricoperti di brina o ghiaccio.
Il 5 Maggio 2018 è partita dalla base aeronautica di Vandenberg in California la missione InSight destinata ad esplorare l’interno profondo di Marte, con l’intento di risolvere uno dei problemi fondamentali della scienza del sistema planetario e solare, comprendendo i processi che hanno plasmato i pianeti rocciosi del sistema solare interno più di quattro miliardi di anni fa…

E nel mezzo? Ce lo racconterà Gabriele, illustrandoci non solo quasi 60 anni di missioni costellate di esiti fallimentari e straordinari successi, ma anche cosa ci riserverà il futuro dell’esplorazione marziana, con la finalità straordinaria di veder impressa su quel suolo rossastro un’impronta umana…

Dopo la conferenza, con il favore del buio, saranno tre i soggetti sui quali punteremo gli strumenti del Centro: Marte, ovviamente, ricordando che non si presenterà un’occasione così ghiotta per osservare il Pianeta Rosso fino al settembre del 2035 (data della prossima Grande Opposizione), Il meraviglioso Saturno, immerso tra le stelle colorate del Sagittario e la Luna, la nostra compagna di mille notti d’osservazione che mai, grazie al suo aspetto ricco di mille sfaccettature, ha dato modo di deludere ed annoiare.

Gli incontri si svolgeranno con qualunque condizione meteo. In merito teniamo a sottolineare che, se non in caso di eccezionale maltempo, l’osservazione visuale e telescopica degli oggetti celesti è quasi sempre possibile, poichè la variabilità della copertura nuvolosa lascia, soprattutto in questo periodo, spazio frequente a zone di sereno. Vi invitiamo pertanto a farci visita anche se il meteo non sembra favorevole.