Esattamente 50 anni fa, nella notte del 20 luglio 1969, i primi uomini, Neil Armstrong e Edwin Aldrin, sbarcarono su un altro corpo celeste, il nostro satellite, la Luna. Si trattò di un’impresa ad altissimo contenuto tecnologico, talmente elevato che oggi non saremmo in grado di replicarla. Di fatto, nel mezzo secolo successivo, l’uomo si è limitato ad inviare sulla Luna sonde automatiche, mai più equipaggi umani.

La conferenza tenuta da Gabriele Vanin sarà l’occasione di rievocare tutti i dettagli della magica missione dell’Apollo 11, ma anche di chiarire perché non siamo più tornati sulla Luna, perché è opportuno tornarci, se lo faremo e chi, e a fare cosa.

La parte osservativa prevederà l’osservazione al telescopio del pianeta Giove, con le sue lune, del pianeta Saturno, con i suoi anelli, del passaggio della Stazione Spaziale Internazionale, e di qualche oggetto del profondo cielo, prima del sorgere della Luna che, alle 23:20, concluderà degnamente la serata a lei dedicata.

 

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