Parafrasando una famosa canzone di Pierangelo Bertoli e dei Tazenda, la serata del 17 agosto prevede fra l’altro una spettacolare osservazione, a occhio nudo, con binocoli astronomici e telescopi, del sorgere del nostro satellite dalle Prealpi Bellunesi. Sarà una sensazione davvero magica percepire dapprima il chiarore che preannuncia l’alba lunare, e poi via via lo spuntare del primo lembo selenitico, il procedere rapido della levata sullo sfondo degli alberi, il delinearsi del volto umano lunare, lo stagliarsi netto e completo, infine, della compagna delle nostre notti sull’orizzonte lontano.

Lo spettacolo sarà preceduto, al planetario, da una breve conferenza che illustrerà i vari fenomeni a cui danno luogo la levata e il tramonto del Sole e della Luna, dal “Sole rosso” e dalla “Luna rossa”, allo schiacciamento prodotto dalla rifrazione, alla misteriosa illusione del “Sole grande” e della “Luna grande”.

Continueranno inoltre a dare spettacolo i pianeti Saturno e Giove. Su quest’ultimo sarà ancora visibile la Grande Macchia Rossa.

 

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