Esattamente un anno fa Carlo Ferrigno ci raccontò di una straordinaria scoperta, del segnale di onde gravitazionali e delle increspature nello spazio-tempo emesse durante le fasi finali della fusione di due stelle a neutroni e ci raccontò inoltre di quali prospettive e di quanti benefici scientifici la comunità astronomica avrebbe goduto nel potenziare la rete globale di rivelatori di questi straordinari fenomeni cosmici. Ad un anno di distanza la kilonova GW170817 è stata analizzata nel dettaglio ottico e spettroscopico rivelando una quantità così importante di dati da rendere le prospettive per l’astronomia delle onde gravitazionali ed elettromagnetiche estremamente rosee!

 

Le Geminidi sono il secondo sciame più atteso dell’anno insieme a quello delle Perseidi. Ma sbaglia di certo chi pensa che le “Lacrime di san Lorenzo” di Agosto siano le più famose per intensità e bellezza. E’ ovvio che nei mesi estivi è più facile e piacevole stare all’aperto di sera, mentre d’inverno il freddo invita a restare tra le mura domestiche, ma vi assicuriamo che lo spettacolo di queste stelle cadenti è assolutamente imperdibile! Il picco di intensità cadrà tra la notte del 13 e il 14 Dicembre e in un’ora si potranno vedere fino a 50 meteore, il tutto favorito dalla sostanziale mancanza del disturbo lunare.

Le Geminidi sono meteore lente e si distinguono dalle altre perché sono le uniche a provenire da un asteroide (il 3200 Phaeton) anziché da una cometa. Questo le rende più dense e più forti con delle scie che durano un po’ di più rispetto ad altri sciami e quelle più brillanti si rompono spesso in una catena di guizzi luminosi. Il radiante, ossia la zona del cielo dove sembra che provengano, si trova nella costellazione dei Gemelli, vicino al Toro e al magnifico Orione ed è già alto alle 10 di sera.

Ben coperti ovviamente, armati di pazienza e solo con l’ausilio dei nostri occhi, avremo modo di assistere ad un affascinante spettacolo!

L’altra grande protagonista della serata sarà la Wirtanen “la cometa di Natale”. L’imprevedibilità di questi meravigliosi oggetti non ci consente, alla data della presente, di quantificare il suo grado di spettacolarità. Attualmente la cometa si presenta con una chioma molto diffusa, luminosa al centro e degradante verso i bordi e si stà avvicinando molto velocemente raggiungendo il 16 Dicembre la distanza minima alla Terra. Solo nei giorni precedenti questo appuntamento a Starson potremo capire cosa ci riserverà questo graditissimo “regalo natalizio”. Vi terremo aggiornati!

Gli incontri si svolgeranno con qualunque condizione meteo. In merito teniamo a sottolineare che, se non in caso di eccezionale maltempo, l’osservazione visuale e telescopica degli oggetti celesti è quasi sempre possibile, poichè la variabilità della copertura nuvolosa lascia spazio frequente a zone di sereno. Vi invitiamo pertanto a farci visita anche se il meteo non sembra favorevole. Ne vale sempre la pena!

 

Siamo abituati a film e serie TV sci-fi in cui gli anni luce vengono percorsi come fossero chilometri, in pochi minuti, se non in un istante (con un balzo nell’iperspazio assieme ad Han Solo) e la propulsione a curvatura ci proietta in un lampo su stelle e pianeti inconcepibilmente lontani. Ma dove si pone, con le conoscenze attuali, il confine tra fantasia e realtà? Molto ma molto distante, come quell’ignoto che ci prefiggiamo sconfiggere. Ma ciò non toglie che i viaggi interstellari potrebbero diventare routine in un prossimo futuro. Pensiamo solo che all’inizio del secolo scorso il viaggio sulla Luna era considerato soltanto alla stregua di un argomento degno dei romanzi di fantascienza…
Raggiungere dalla Terra altri sistemi stellari rappresenta una sfida che comporta moltissimi problemi per ora insormontabili e che richiederanno tempi lunghissimi per essere risolti. Ma sono già diversi gli studi sulla propulsione e sui carburanti capaci di spingere le nostre “astronavi” a velocità ben più elevate di quelle attuali. Un felice giorno la mitica frase di Star Trek “Spazio ultima frontiera. Questi sono i viaggi della nave stellare Enterprise. La sua missione è quella di esplorare strani nuovi mondi, alla ricerca di nuove forme di vita e nuove civiltà, per arrivare la dove nessuno è mai giunto prima” vedrà sicuramente il suo realizzarsi. Per aspera ad astra!

A parlarci di tutto ciò sarà Sergio Ortolani, professore Ordinario al Dipartimento di Fisica e Astronomia dell’Università di Padova, veneziano di origine ma per lunghi anni residente a Feltre. Un vecchio amico del Gruppo Astrofili Feltrini ieri e della Rheticus oggi, con un curriculum straordinario al pari della sua passione per l’Astronomia e la Divulgazione scientifica.

Per la parte osservativa, approfittando della notte illune, non mancheremo di osservare con gli strumenti del Centro le meraviglie del cielo invernale. La galassia di Andromeda (M31), l’ammasso aperto delle Pleiadi (M45) e il Doppio Ammasso in Perseo (NGC 869-884), oggetti tanto estesi che l’osservazione avverrà a basso ingrandimento con il binocolo; il “tris” di ammassi aperti in Auriga M36, M37 e M38, osservati con i telescopi; e naturalmente l’oggetto che tutti aspettiamo di osservare nelle notti invernali; la Grande Nebulosa di Orione (M42), osservato naturalmente con il grande Dobson da 64 cm del Centro.

Se la serata sarà propizia, la potenzialità dello strumento lascerà senza fiato i visitatori.

Raccomandiamo naturalmente un abbigliamento adeguato al pungente clima invernale.

 

Dopo le storiche missioni della Nasa, Mariner 10 e Messenger, stiamo per tornare, con una missione europea, da Mercurio, il più interno, estremo e sconosciuto dei pianeti del Sistema Solare. Il 20 ottobre scorso, a bordo del razzo Ariane 5, dallo spazioporto di Kourou (Guiana francese), ha preso il volo la missione “BepiColombo”delle agenzie spaziali europea (ESA) e giapponese (JAXA) destinata a risolvere molte domande sulla natura del pianeta e non solo.
La sonda è stata intitolata a Giuseppe “Bepi” Colombo, il “Meccanico del cielo”, un brillante matematico, fisico ed ingegnere, nato a Padova nel 1920 e prematuramente scomparso nel 1984. Alain ci racconterà la sua straordinaria carriera e i suoi geniali studi di meccanica celeste rivolti a Mercurio, questo piccolo e misterioso oggetto celeste. Ci illustrerà le caratteristiche principali del pianeta, ma soprattutto gli scopi e le finalità della missione, resa possibile anche dal lavoro del nostro relatore e della sua equipe di Padova, che ha partecipato attivamente alla realizzazione di alcuni, tra i molti strumenti presenti sulla sonda. Sarà una conferenza di altissimo livello condotta da colui che la Rheticus si onora di avere da tanti anni tra le proprie file.

Per la parte osservativa la Luna crescente sarà la protagonista di questa imperdibile serata. Il nostro satellite naturale è un oggetto che non ci stanca mai di ammirare. Osserveremo nel dettaglio, con i telescopi del Centro e a diversi ingrandimenti, i suoi spettacolari crateri e le vaste pianure basaltiche, soprattutto lungo la linea del terminatore, quel confine netto che separa la parte oscura dalla parte illuminata. Ci sarà modo ovviamente di dare un’occhiata anche a molti altri oggetti di un cielo nel quale le costellazioni invernali stanno diventando predominanti, stelle doppie, triple e colorate, ammassi aperti e globulari.

Gli incontri si svolgeranno con qualunque condizione meteo. In merito teniamo a sottolineare che, se non in caso di eccezionale maltempo, l’osservazione visuale e telescopica degli oggetti celesti è quasi sempre possibile, poichè la variabilità della copertura nuvolosa lascia spazio frequente a zone di sereno. Vi invitiamo pertanto a farci visita anche se il meteo non sembra favorevole. Ne vale sempre la pena!

 

Una Supernova è una stella che esplode. L’esplosione di Supernova rappresenta l’ultimo atto, distruttivo e spettacolare, del ciclo evolutivo di stelle molto massive. Durante questa esplosione viene liberata un’energia immensa e la stella diventa così luminosa da splendere più di una intera galassia. Nel periodo di visibilità di un simile “mostro del cielo” viene emessa una quantità di energia pari a quella che il Sole produce in tutta la sua esistenza!

Ma dove e quando avverrà, nella nostra galassia, la prossima, spettacolare, deflagrazione cosmica di questo tipo? Non c’è assolutamente modo di prevederlo. Nella Via Lattea si contano in media una supernova ogni 50 anni e ci sono decine di stelle vecchie e massicce, abbastanza vicine al nostro sistema solare, prossime all’autodistruzione. L’unica certezza, se una supernova esplodesse ad una distanza “ravvicinata” da noi, è che quando questo accadrà, potremmo vedere per diverse settimane o mesi, una stella tanto luminosa da essere visibile anche in pieno giorno e brillante decine di volte il pianeta Venere. Uno spettacolo unico, di rara bellezza, ma che potrebbe anche nascondere insidie letali…

Per la parte osservativa sarà una serata senza Luna che quindi ci consentirà di osservare molti oggetti del profondo cielo anche con lo straordinario ausilio dello strumento principale del Centro, il grande Leviatano da 64 cm. Le costellazioni tipicamente invernali, Auriga, Toro, Balena e Pesci si innalzano ad Est, mentre un po’ più a sud fanno capolino l’inconfondibile sagoma di Orione assieme ai Gemelli. Nel cielo del Toro potremo facilmente scorgere ed osservare al telescopio il bellissimo gruppo delle Pleiadi, mentre allo zenit, in Andromeda, nel Triangolo e in Cefeo, troveremo nebulose, ammassi stellari e bellissime galassie.

Gli incontri si svolgeranno con qualunque condizione meteo. In merito teniamo a sottolineare che, se non in caso di eccezionale maltempo, l’osservazione visuale e telescopica degli oggetti celesti è quasi sempre possibile, poichè la variabilità della copertura nuvolosa lascia spazio frequente a zone di sereno. Vi invitiamo pertanto a farci visita anche se il meteo non sembra favorevole. Ne vale sempre la pena!

 

Dopo la bellissima conferenza sul tema della pittura murale del Giugno scorso, torna al Centro Astronomico Giovanni Sogne, uno dei più rinomati artisti ed appassionati relatori della nostra provincia. Giovanni questa volta ci illustrerà nei dettagli il monumentale affresco dedicato alle leggende delle Dolomiti, posto sulla parete del giardino d’inverno della Birreria Pedavena. Una grandiosa composizione pittorica realizzata, a partire dal 1940, da Walter Resentera, nato a Seren del Grappa nel 1907. Il dipinto, commissionato dal fondatore della Birreria, Giovanni Luciani, rappresenta una straordinaria storia illustrata, con una narrazione avvincente, che ci trasporterà in un vortice di intrighi, battaglie, magie, con una moltitudine di personaggi, amici del Resentera, riconoscibilissimi nelle loro caratteristiche fisiche e spirituali. Essi ci racconteranno, attraverso la voce del nostro relatore, le leggende dei Monti Pallidi, riprodotte in maniera visionaria e con una impareggiabile perizia manuale su una gigantesca tela muraria, che tutti noi abbiamo avuto modo di ammirare distrattamente senza conoscerne i più reconditi segreti…

Per la parte osservativa, l’assenza del disturbo lunare permetterà la visione di vari oggetti deboli o, come si usa dire, di profondo cielo. Sarà l’ultima occasione per dare uno sguardo con i potenti strumenti del centro ad oggetti tipicamente estivi, come la nebulosa planetaria “Ring Nebula” M57 nella Lyra e la nebulosa “Manubrio” M27 nella vicina Volpetta. Osserveremo l’ammasso globulare M15 nel Pegaso e l’interessante ammasso aperto M52 in Cassiopea. Ci sarà modo di usare anche strumenti considerati “minori”, ma il pubblico si renderà conto che l’osservazione con il binocolo regalerà sugli oggetti opportuni visioni mozzafiato che i telescopi, con il loro limitato campo visivo, non possono dare. Sarà così per esempio con il Doppio Ammasso aperto nel Perseo, oppure con la maestosa galassia M31 in Andromeda, la nostra “vicina di casa” e, a fine serata, la magica visione delle Pleiadi, ambasciatrici del cielo invernale

Gli incontri si svolgeranno con qualunque condizione meteo. In merito teniamo a sottolineare che, se non in caso di eccezionale maltempo, l’osservazione visuale e telescopica degli oggetti celesti è quasi sempre possibile, poichè la variabilità della copertura nuvolosa lascia spazio frequente a zone di sereno. Vi invitiamo pertanto a farci visita anche se il meteo non sembra favorevole. Ne vale sempre la pena!

 

Poniamo l’attenzione sul fatto di aver anticipato l’orario alle ore 20 per favorire l’osservazione telescopica del pianeta Venere.

Il pianeta Venere, il secondo in ordine di distanza dal Sole e il più vicino alla nostra Terra. Un meraviglioso oggetto celeste, in questo periodo luminosissima e sfavillante Stella della sera, inconfondibile ad ovest dopo il tramonto del Sole. Dea dell’amore e della bellezza secondo la mitologia romana, un mondo inospitale che ucciderebbe un uomo in un istante secondo la scienza moderna. La sua impenetrabile atmosfera che riflette il 75% della luce solare, rendendola così luminosa ai nostri occhi, cela un mix irrespirabile e corrosivo di anidride carbonica, acido solforico, anidride solforosa e altri composti che si fonde in nuvole di gas capaci di intrappolare i raggi solari e impedirgli di riflettersi una volta giunti sulla superficie del pianeta. Il corpo più rovente del sistema solare, più caldo di Mercurio, a dispetto della superiore distanza dal Sole. Una temperatura superficiale di 477° C, sufficienti per fondere il piombo e una pressione sul suolo che supera le 90 atmosfere terrestri, quanto un chilometro di oceano sopra la testa… Un luogo insomma, a dir poco, infernale!

Gabriele ci racconterà, con l’ausilio di spettacolari immagini e filmati, le caratteristiche e la storia dell’esplorazione diretta e ravvicinata della “Dea dell’amore”, di quanto poco le sonde siano riuscite ad inviarci dalla sua rovente superficie e di quante informazioni invece siano state ottenute attraverso rivelazioni radar e satelliti orbitanti. Un’indagine approfondita di un mondo che di “amore” ha solo un romantico appellativo…

Per la parte osservativa una vera e propria parata di star e bellezze mozzafiato: La Luna, affascinante come sempre, che si appresta al plenilunio, Venere, la protagonista della serata, con le sue fasi, rivelate per la prima volta dal telescopio di Galileo, il meraviglioso Saturno con i suoi anelli ed infine il pianeta Marte e i suoi particolari superficiali, che andremo a scoprire insieme elevando al massimo gli ingrandimenti dei nostri telescopi.

Gli incontri si svolgeranno con qualunque condizione meteo. In merito teniamo a sottolineare che, se non in caso di eccezionale maltempo, l’osservazione visuale e telescopica degli oggetti celesti è quasi sempre possibile, poichè la variabilità della copertura nuvolosa lascia, soprattutto in questo periodo, spazio frequente a zone di sereno. Vi invitiamo pertanto a farci visita anche se il meteo non sembra favorevole.

 

GIOVEDI 16 AGOSTO 2018
“MARTE, FRA STORIA E FANTASCIENZA” (Gabriele Vanin) visibili la Luna, Saturno e Marte

L’estate astronomica 2018 vede un assoluto protagonista della volta stellata, il pianeta Marte, che si presenta luminosissimo e di un fulgido colore rosso, ogni sera, infuocato nel cielo a sud.
Periodicamente il pianeta rosso raggiunge quella particolare condizione geometrica della sua orbita nota come opposizione e quest’anno una Grande Opposizione ci mostra il pianeta nelle migliori condizioni di osservabilità.
Assistere ad una Grande Opposizione è un’esperienza speciale, anche perchè Marte è sempre stato in grado, per molteplici ragioni, di suscitare in noi terrestri curiosità ed emozioni.

Prima di rivolgere i telescopi del Centro verso il protagonista della serata, Gabriele ripercorrerà le vicende scientifiche, letterarie e storiche di Marte, approfondendo teorie e suggestioni che hanno da secoli caratterizzato il suo passato. Ed inoltre, in attesa di quella prima indelebile impronta che qualcuno di noi, un giorno, potrà lasciare sulla superficie rossa del pianeta, anche uno sguardo di fantasia e scienza su quanto Marte ha saputo ispirare a registi e scrittori, magari partendo da quella storica trasmissione radiofonica di Orson Welles, che esattamente 80 anni orsono fu il preludio all’infinita serie hollywoodiana di invasioni aliene…

Per la parte osservativa, oltre al già citato Pianeta rosso, potremo osservare la Luna crescente, in ottimali condizione di osservabilità e, immerso nella colorata nebulosità della Via Lattea, il pianeta Saturno, che, per quante volte scrutato all’oculare, non smette mai di suscitare, allo stesso tempo, stupore e commozione.

DOMENICA 19 AGOSTO ore 21
“L’ESPLORAZIONE DI MARTE, FRA PASSATO E FUTURO” (Gabriele Vanin) Visibili la Luna, Saturno e Marte

Pur essendo il nostro vicino della porta accanto, il pianeta Marte è un posto difficile da visitare. Nonostante le decine di veicoli lanciati sul pianeta rosso, solamente una missione su tre ha avuto successo. Questi dati statistici fanno riflettere e sottolineare ancora una volta quanto sia ancora complicato mandare una navicella su Marte che, una volta raggiunto il pianeta, sia ancora nelle condizioni di trasmettere dati significativi alla Terra. La prima missione riuscita, Mariner 4, venne lanciata dalla Nasa il 28 Novembre 1964. Passò a 9844 km dal pianeta, scattando, come da programma, 22 immagini. Esse mostravano dei crateri da impatto simili a quelli lunari, alcuni dei quali sembravano ricoperti di brina o ghiaccio.
Il 5 Maggio 2018 è partita dalla base aeronautica di Vandenberg in California la missione InSight destinata ad esplorare l’interno profondo di Marte, con l’intento di risolvere uno dei problemi fondamentali della scienza del sistema planetario e solare, comprendendo i processi che hanno plasmato i pianeti rocciosi del sistema solare interno più di quattro miliardi di anni fa…

E nel mezzo? Ce lo racconterà Gabriele, illustrandoci non solo quasi 60 anni di missioni costellate di esiti fallimentari e straordinari successi, ma anche cosa ci riserverà il futuro dell’esplorazione marziana, con la finalità straordinaria di veder impressa su quel suolo rossastro un’impronta umana…

Dopo la conferenza, con il favore del buio, saranno tre i soggetti sui quali punteremo gli strumenti del Centro: Marte, ovviamente, ricordando che non si presenterà un’occasione così ghiotta per osservare il Pianeta Rosso fino al settembre del 2035 (data della prossima Grande Opposizione), Il meraviglioso Saturno, immerso tra le stelle colorate del Sagittario e la Luna, la nostra compagna di mille notti d’osservazione che mai, grazie al suo aspetto ricco di mille sfaccettature, ha dato modo di deludere ed annoiare.

Gli incontri si svolgeranno con qualunque condizione meteo. In merito teniamo a sottolineare che, se non in caso di eccezionale maltempo, l’osservazione visuale e telescopica degli oggetti celesti è quasi sempre possibile, poichè la variabilità della copertura nuvolosa lascia, soprattutto in questo periodo, spazio frequente a zone di sereno. Vi invitiamo pertanto a farci visita anche se il meteo non sembra favorevole.