In agosto il Centro Astronomico propone una ricca offerta di attività, quattro manifestazioni settimanali indicate per ogni classe di età, per cittadini e turisti. Nella prima parte della serata si svolgerà la conferenza in programma e la proiezione dello spettacolo al Planetario e di eccezionali filmati a tutta cupola, nella seconda l’osservazione del cielo, sia a occhio nudo, che con i giganteschi telescopi dell’Osservatorio del Centro. In caso di maltempo verrà prolungata la proiezione al planetario.

Nella quarta settimana di agosto Saturno, il meraviglioso pianeta con gli anelli, sarà sempre in ottima posizione di osservazione: oltre al sistema di anelli saranno anche visibili otto dei numerosi satelliti che lo circondano. Il cielo, senza la Luna, molto scuro, data la totale assenza di inquinamento luminoso della zona del Centro Astronomico, consentirà di riconoscere agevolmente, tramite l’uso di potenti laser, le stelle e le costellazioni della tarda estate, Ercole, Corona Boreale, Serpente, Ofiuco, Drago, Cefeo, Cigno, Lira, Aquila, Sagittario, Freccia, Volpetta, Scudo, Capricorno, Delfino, Lucertola. Le condizioni saranno ideali per mostrare gli oggetti più belli del cielo profondo, la Grande Galassia in Andromeda, la Galassia Sigaro nell’Orsa maggiore, la Galassia Vortice nei Cani da caccia, le nebulose planetarie Manubrio e Anulare, le nebulose diffuse Trifida, Omega e Laguna, gli ammassi stellari, ricchi in migliaia di astri, M 11, M 13 e M 92.

In tutte e quattro le serate il cielo tecnologico ci regalerà il passaggio della Stazione Spaziale Cinese, la Tiangong 1, e di ben nove spettacolari, per quanto inquietanti, apparizioni dei luminosissimi satelliti Iridium.

 

Tutte le manifestazioni inizieranno, come di consueto, alle ore 21: si raccomanda la puntualità perché, a conferenza iniziata, non sarà più possibile accedere al planetario.

 

Martedì 23 agosto avrà luogo la conferenza sul Telescopio Spaziale Hubble, un’occasione per ripercorrere la straordinaria epopea dello strumento più importante per fare astronomia che sia mai stato concepito e realizzato, dalla prima idea, alla sua lunga e accidentata realizzazione, al non meno difficile e tormentato lancio nello spazio, per giungere poi alle straordinarie scoperte compiute, costellate e intervallate da necessarie quanto rischiose e tecnologicamente avveniristiche missioni di manutenzione e riparazione. Nonostante una vita prevista di soli 15 anni, questa straordinaria macchina del tempo continua imperterrita a regalarci scienza ed emozioni dopo 26 anni di onorato servizio, e ancora non ne vuole sapere di andare in pensione.

 

Giovedì 25 agosto la conferenza Quando andremo su Marte? costituirà un tentativo di prevedere concretamente, al di là dei numerosi proclami che ormai da decenni vengono fatti dalla NASA e dai governi americani, se e quando un equipaggio umano sarà in grado di scendere per la prima volta sul pianeta rosso. Si esporranno i vantaggi di una tale missione rispetto all’esplorazione completamente automatica che già viene fatta da 50 anni a questa parte, la sua fattibilità, con i vari dettagli, e se i costi saranno sostenibili e in quali termini. In ogni caso, si tratterà della più grande impresa tecnologica mai tentata nella storia dell’umanità.

 

Venerdì 26 agosto il tema della conferenza riguarderà La ricerca della vita nell’universo. Si confronteranno due linee di pensiero, quella ottimista di chi ritiene che l’universo sia troppo vasto e troppo ricco di pianeti abitabili perché la vita possa essere nata soltanto su uno di questi pianeti, e quella pessimista di chi afferma che la mancanza evidente di contatti alieni o almeno di tentativi di comunicare dimostra che siamo soli nell’universo.

 

Sabato 27 agosto, infine, verrà trattato forse il tema più appassionante fra tutti quelli che ci riguardano, ovvero L’origine e il futuro dell’universo. La ricerca di chi siamo e di cosa rappresentiamo nello scenario del cosmo non può prescindere dalla comprensione di come esso abbia avuto origine e di come si evolverà da qui in avanti, con o senza di noi, cercando anche di valutare in senso critico quanto valgono le speculazioni che facciamo su un argomento così complesso e forse così troppo grande per noi, sia nel tempo che nello spazio.

 

 

 

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