LA NOSTRA STORIA

L’Associazione Astronomica Feltrina Rheticus nasce come Gruppo Astrofili Feltrini, nel 1974. Nel 1973 tre amici decisero di fondare anche a Feltre un gruppo di astrofili. I tre osservarono i pianeti Marte e Giove, eseguirono osservazioni sistematiche e quasi giornaliere del Sole, osservarono il transito di Mercurio del 1973, con rifrattori da 5 e 6 cm di diametro. Coinvolti altri tre astrofili, la fondazione del GAF avvenne ufficialmente nel 1974, anno nel quale venne acquisita anche una sede, presso il Cinema Italia. Nello stesso anno fu organizzata la prima conferenza di astronomia, sulle comete. Si trattò della prima conferenza scientifica nel capoluogo e il successo, al di là delle attese, fu veramente notevole, con la sala del Palazzo Tomitano gremita in ogni ordine di posti.
Sempre nel 1974 partirono anche i programmi scientifici seri. In collaborazione con vari professionisti, il GAF iniziò a osservare, soprattutto con i binocoli, le stelle variabili, collezionando migliaia di stime. Nasce anche un accordo su un programma di ricerca di stelle novae con il Gruppo Astrofili di Padova. Il programma, per problemi di varia natura, non partirà mai, ma durante le prove di attuazione della ricerca viene effettuata una prescoperta della Nova Scuti 1975. Un’altra notevole impresa di quegli anni è l’autocostruzione di un telescopio da 20 cm.
Fin dai primi anni, il GAF comincia anche a fare didattica nelle scuole. Nel 1975 alla Luzzo si svolge un’intera mattinata di lezione dedicata all’astronomia e nello stesso anno viene anche organizzata una conferenza al Liceo Scientifico di Feltre, che suscita grande interesse.

Il primo osservatorio in costruzione
La costruzione del primo osservatorio della Rheticus

Del 1976 è l’affermazione all’VIII Concorso Philips per giovani ricercatori ed inventori europei, citato spesso come il “Nobel dei giovani”. L’argomento presentato fu ovviamente attinente le stelle variabili, cavallo di battaglia degli anni d’oro. La ricerca vinse il primo premio a livello nazionale e il terzo premio a livello europeo. Con i proventi dei due premi, equivalenti a circa 6000 euro attuali, viene costruito il primo osservatorio del Gruppo, presso Vignui, a 460 m di quota. Tuttavia i quattrini sono sufficienti solo per l’acquisto del telescopio e l’acquisto dei materiali: la struttura infatti viene completamente autocostruita dai soci, sotto la direzione del nonno di uno di loro.L’osservatorio viene ultimato a tempo di record nell’aprile del 1977. Il telescopio in dotazione è un Newton da 20 cm, di dimensioni modeste, ma con uno specchio superlativo, il primo costruito da Zen, un artigiano veneziano unanimemente riconosciuto oggi come il miglior costruttore di ottiche nel nostro Paese. Nato per la ricerca, con il tempo la destinazione dell’osservatorio mutò in parte indirizzo. Accanto alla ricerca si sviluppò moltissimo l’aspetto divulgativo e didattico.

Gruppo storico
Il primo gruppo di astrofili a Feltre.

Nel 1989 il GAF cambiò nome e diventò l’attuale Associazione Astronomica Feltrina Rheticus. Il cambio di ragione sociale si impose per diversi motivi, il principale dei quali è che il gruppo era cresciuto, diventando un sodalizio con circa 60 soci. Inoltre, il termine “astrofili” spesso non veniva compreso dalla gente. L’associazione venne intitolata a Georg Joachim Rheticus, un astronomo austriaco del Cinquecento, che è stato l’unico discepolo del grande Copernico, del quale ha curato la pubblicazione del capolavoro contenente la teoria eliocentrica, il De revolutionibus orbium coelestium, facendolo precedere dall’uscita di un magistrale compendio della teoria copernicana, la Narratio prima, che accelerò di molto la penetrazione dei concetti della nuova astronomia presso gli studiosi e il pubblico dotto.

03
Serate con l’osservatorio aperto al pubblico

Dal 1990 l’osservatorio di Vignui cominciò ad essere aperto con regolarità due volte al mese, ogni primo e terzo venerdì, per tutto l’anno incluso agosto. Spesso venivano in visita delle classi di scuole di ogni ordine e grado. Così si rendono partecipi i cittadini, e anche e soprattutto i giovani, delle meravigliose sensazioni che l’astronomia sa comunicare. Dagli anni Ottanta a oggi sono state compiute osservazioni sistematiche del Sole, si sono svolte campagne di ripresa fotografica di tutti gli oggetti celesti principali, dalle nebulose alle galassie, dai pianeti agli ammassi stellari. Si sono osservate sette eclissi totali di Sole e si è catalogato il patrimonio di meridiane della provincia.

La maggior parte della ricerca è stata dedicata però ad astri tra i più intriganti, le comete, piccoli pezzi di roccia e ghiaccio che quando si avvicinano al Sole si trasformano sorprendentemente in oggetti affascinanti e, a volte, inquietanti. Fra le più importanti osservate citiamo la Halley, nel 1986, per l’osservazione della quale l’associazione aderì alla grande campagna internazionale promossa dalla NASA, l’International Halley Watch; non fu molto spettacolare, a causa delle sfavorevoli condizioni geometriche di presentazione, ma è grazie alla Rheticus che 600 Feltrini poterono osservare un oggetto così carico di prestigio e di storia, che non potranno più vedere per il resto della loro vita. E poi la Levy, nel 1990, che fu vista a occhio nudo dai cieli bui della Tofana di Mezzo, in agosto, rincorrersi per il cielo con l’ammasso globulare M 15. O ancora la Swift-Tuttle, nell’autunno 1992, che annunciava il ritorno della parte densa delle meravigliose lacrime di S. Lorenzo. E ancora la fiammeggiante Hyakutake, nel 1996, la prima cometa a diventare “grande” dopo un digiuno di vent’anni, e che lo fu molto più del previsto, con una coda lunga quasi un terzo del cielo, e soprattutto la Hale-Bopp, nel 1997, forse la più spettacolare cometa del ventesimo secolo. Per quest’ultima furono predisposte diverse serate osservative, alle quali parteciparono non meno di 2000 persone. Infine, la Ikeya-Zhang e la Machholz, anch’esse ben visibili a occhio nudo, fatte osservare anche dal pubblico dal Monte Avena a Pasqua 2002 e da Vignui a gennaio 2005.

Luci dal Cielo
Luci dal Cielo

Un campo importante di ricerca è stato in questi anni anche quello delle stelle cadenti. Sono stati osservati in diverse occasioni tutti gli sciami più importanti, Geminidi, Quadrantidi, Perseidi, Leonidi. In occasione delle Perseidi, in agosto, vengono tuttora organizzate alcune delle più riuscite serate pubbliche, denominate Luci dal cielo, ubicate sulla cima del Monte Avena, a quasi 1500 m di altezza. Memorabile fu quella del 1993, centrata sulle notti dell’11 e 12 agosto. Fu un successo fantastico, superiore a tutte le aspettative. Nella prima sera, quando si verificò il massimo di cadute, furono contate, nell’intera notte, circa un migliaio di meteore, nonostante un’interruzione a causa delle nuvole fra la mezzanotte e le due. Oltre a ciò, con una dozzina di telescopi, alcuni dei quali piuttosto potenti, furono mostrati i più begli oggetti del cielo estivo a una folla incredibile, c’è chi dice duemila, chi tremila persone, di curiosi e appassionati, che presero d’assalto gli spazi sommitali del Campon.

06
Astronomia da marciapiede

Talvolta non è la gente che visita l’osservatorio, ma è l’osservatorio che va in mezzo alla gente: così ogni tanto i telescopi portatili dell’associazione vengono portati in piazza a Feltre, dove dal 1990 c’è una grande meridiana monumentale, che abbiamo contribuito a progettare, per far osservare la Luna e i pianeti principali. E frequentemente ci si sposta pure in altri centri storici, a Belluno, oppure a Bassano, e anche a Padova, spesso in collaborazione con gruppi di altre città. Spesso si organizzano appuntamenti per la cittadinanza ogni volta che il cielo allestisce qualcosa di particolare. Così fu, per esempio, nel 1989 per il passaggio del Voyager 2 su Nettuno, nel 1993 per le spettacolari immagini del Telescopio Spaziale restaurato, nel 1994 per l’impatto della cometa Shoemaker-Levy 9 su Giove, nel 2001 per l’eccezionale presentazione dei pianeti Giove e Saturno, nel 2004 per il Transito di Venere sul Sole, e così via. Periodicamente, inoltre, si organizzano conferenze per fare il punto su argomenti già conosciuti, ma che hanno avuto di recente integrazioni più o meno importanti.

ESO
Il nostro socio all’ESO

Nel 1993 si verificò un’altra grande affermazione, paragonabile a quella del Concorso Philips: un nostro giovanissimo socio vinse, fra ben 125 partecipanti, il primo premio per l’Italia del concorso dell’ESO “Future astronomers of Europe”. L’ESO è un’organizzazione che riunisce Belgio, Danimarca, Germania, Francia, Italia, Olanda, Svezia e Svizzera e che ha costruito in Cile, nel deserto andino di Atacama, un centro per l’astronomia con ben 14 telescopi ottici. Si tratta del sito astronomico più importante del mondo. Poco lontano, sul Cerro Paranal, è stato costruito il più grande telescopio del mondo, uno strumento multiplo, costituito da quattro specchi di 8,2 m di diametro ciascuno che possono operare di conserva come se costituissero un unico specchio di 16 m di diametro. Questo strumento, che si chiama Very Large Telescope (VLT), funziona inoltre ad ottiche adattive, ovvero i suoi specchi possono deformarsi seguendo addirittura il profilo della turbolenza atmosferica. Il tema del concorso, rivolto agli studenti degli ultimi due anni delle scuole superiori di 17 paesi europei, riguardava proprio il VLT, in quel periodo in fase di avanzata progettazione: il candidato doveva immaginare di poter utilizzare per una notte proprio il VLT e proporre una ricerca astronomica di punta da fare con quel meraviglioso strumento. Compito tutt’altro che facile, se pensiamo che nemmeno gli astronomi professionisti sapevano all’epoca quali potevano essere le sue prestazioni.

Il 35 cm
Il telescopio da 36 cm presente nel nostro osservatorio

Nel 1994 è stato acquistato, con grandi sacrifici, un telescopio da 36 cm di diametro. Esso è dotato di un’ottica e di una meccanica di grande qualità (e solidissima, del peso di sei quintali). Nella primavera del 2003, dopo non pochi intoppi burocratici, è stato inaugurato il secondo osservatorio di Vignui, affiancato al primo, che lo contiene: il nuovo telescopio è completamente automatizzato e asservito a PC: basta un clic del mouse e lo strumento si dirige da solo verso qualsiasi oggetto presente nel programma usato, ovvero milioni fra stelle, pianeti, ammassi, nebulose e galassie. Da allora si è potuto notare come questa nuova possibilità attragga molto i Feltrini, e il numero delle visite all’osservatorio si è quasi quintuplicato.

Leviatano
Il nostro Leviatano da 64 cm

Dal 2003 l’osservatorio si è ulteriormente arricchito di tutta una serie di strumenti, atti non solo a potenziare l’attività di ricerca (che in questo momento è rivolta soprattutto alla scoperta di supernovae extragalattiche), ma anche a garantire un più favorevole approccio del pubblico all’osservazione diretta del cielo stellato. Una strepitosa camera CCD da 11 megapixel, che da sola costa come i nostri più grandi telescopi, un rifrattore da 15 cm, un binocolo astronomico 25 x 100, una torretta binoculare e un telescopio per protuberanze solari, infine un enorme strumento da 64 cm di diametro, il Leviatano, come dimensioni il quarto in Italia a disposizione del pubblico.

IYA
Logo dell’ IYA2009

Nel 2009, proclamato Anno Internazionale dell’Astronomia, anche la Rheticus ha celebrato le strabilianti scoperte che Galileo fece, a Padova, fra il 1609 e il 1612 confermandosi ancora una volta nel ruolo insostituibile, nel nostro comprensorio, di unica associazione a tener viva la fiaccola della cultura scientifica presso la nostra gente. Grazie al costante impegno, il pubblico ha avuto la rara possibilità di ripetere le principali osservazioni di Galileo utilizzando fedeli riproduzioni dei suoi telescopi appositamente realizzate dalla nostra associazione e, grazie ad un monologo teatrale scritto e interpretato dal nostro presidente, siamo riusciti a raccontare in modo del tutto originale e innovativo le scoperte che, 400 anni fa, cambiarono per sempre la storia dell’umanità.

Il centro astronomico “Giuliano Vanin”

A partire dal 2007 inizia un nuovo e ambizioso progetto: la costruzione di un centro astronomico in grado di ospitare tutti gli strumenti del gruppo e un nuovo planetario. Per l’ubicazione del nuovo centro viene selezionato un terreno alle porte della frazione di Arson, sulle colline di Feltre, che presenta vantaggiose caratteristiche in termini di stabilità termica e inquinamento luminoso. Dopo l’acquisto del terreno, avvenuto nel 2008, seguito da non pochi intoppi di carattere burocratico, la struttura è stata ultimata ed inaugurata nel settembre 2012, dedicandola alla memoria di “Giuliano Vanin”. Nel nuovo centro l’edificio principale, analogo a quello del precedente osservatorio di Vignui, ma più grande, a doppio padiglione con tetto scorrevole, contiene il Newton da 36 cm, il Newton da 20 cm, lo Schmidt-Cassegrain da 20 cm, il rifrattore da 15 cm, lo Schmidt-Newton da 14 cm, il Maksutov da 100 mm e il telescopio per l’osservazione delle protuberanze solari. Il Dobson da 64 cm è invece alloggiato su una conchiglia rimovibile posizionata al centro di una vasta piazzola di cemento: una volta rimossa la copertura, lo strumento viene esposto a giorno e consente l’osservazione in condizioni di confort ed efficacia assoluti. Oltre questi numerosi strumenti per l’osservazione del cielo, il centro astronomico ospita anche un planetario a proiezione digitale con cupola da 8,4 metri, una fra le più grandi del Triveneto, in grado di ospitare fino a 75 persone. Questo nuovo centro potenzia notevolmente non solo la capacità divulgativa dell’associazione, in grado di offrire al pubblico e alle scuole un servizio di alta qualità, ma anche le attività di ricerca che, da sempre, ci caratterizzano.

Per approfondire:

I commenti sono chiusi