La notizia della scomparsa di AlessandroDimai (nella foto il secondo da sinistra della seconda fila seduta) ci ha colto di sorpresa e ci ha sconvolti. Non sapevamo neppure che fosse malato, e soprattutto così gravemente, e quindi lo sgomento è stato davvero forte. Alla sua famiglia e agli amici dell’Associazione Astronomica Cortina porgiamo i sentimenti del più profondo compianto e del dolore condiviso.

Ho conosciuto Alessandro nel 1990, in occasione del primo campo d’alta quota organizzato dall’UAI e dalle nostre due associazioni ai 3200 m della Stazione Superiore della Funivia Freccia del Cielo alle Tofane e ho ancora vivido il ricordo di quelle tre notti fortunate (tutte e tre senza una nuvola!) e memorabili, due passate lassù, e la terza all’Osservatorio del Col Drusciè, a effettuare osservazioni di una profondità e un dettaglio fino allora soltanto sognati. Da allora, per tutti gli anni Novanta, innumerevoli sono state le occasioni di collaborazione, dalle serate in alta quota alle Tofane, al Lagazuoi, al Giau e al Falzarego, alle osservazioni al Col Drusciè, dagli inviti alle conferenze e ai corsi di astronomia, alle osservazioni pubbliche della Luna in piazza a Cortina. Ancora oggi è struggente il ricordo di aver osservato assieme ad Alessandro la cometa più spettacolare degli ultimi 50 anni, la Hyakutake, dal Falzarego, in quelle notti incantate del marzo 1996.
Dall’inizio del millennio le occasioni di incontro e collaborazione erano venute meno, anche perché ognuno di noi aveva deciso di impegnarsi ancor più seriamente a far crescere le competenze e l’apparato strumentale all’interno della propria associazione. Ma non è mai venuta a mancare la stima e l’amicizia reciproca.
Alessandro è stato fra i primi in Italia ad utilizzare i CCD per la cattura delle immagini astronomiche, ancora alla fine degli anni Ottanta, e da allora è sempre stato all’avanguardia in questo settore. Ha promosso con entusiasmo, encomiabile impegno e tenacia, la remotizzazione dell’osservatorio del Col Drusciè, riuscendo a farne, già nel 1999, il primo centro amatoriale per la ricerca automatica delle supernovae in Europa e fra i primi al mondo, anche a livello professionistico. Da allora al Col Drusciè sono state scoperte ben 41 supernovae, di cui 22 da Alessandro in persona. Oltre a queste, Alessandro ha scoperto anche due stelle variabili e un asteroide, che è stato denominato Cortina.
Alessandro è stato molto attivo anche sul fronte della divulgazione, con corsi, conferenze, serate osservative svolte al Col Druscié e durante le famose cene “sotto le stelle” dell’Associazione Astronomica Cortina, occasioni conviviali e scientifiche tenute in occasione di fenomeni celesti particolari. In questo settore esemplare il suo impegno, sia sotto il profilo organizzativo che logistico che per la raccolta di fondi, per dotare la città di Cortina di uno dei planetari più grandi del Veneto, dedicato al grande polymath, frequentatore di Cortina nel Quattrocento, Nicola Cusano.
Bravissimo astrofotografo, Alessandro ha pubblicato immagini sulle principali riviste e siti a livello mondiale. Autore di numerosi articoli scientifici, è stato titolare della rubrica “Profondo cielo” sulla rivista L’Astronomia dal 1997 al 1999. Ha pubblicato, assieme a Francesco D’Arsiè, Roberto Nuzzo e Gabriele Rosolen, il libro Profondo cielo nel 1995 e, assieme a Piergiorgio Cusinato, Hale-Bopp la cometa del secolo, nel 1997.
È difficile accettare questa scomparsa: passano i giorni, e più ci penso, più mi sembra assurdo, più non mi sembra possibile. Per chi crede, Alessandro adesso è in cielo, è tornato alla casa del padre celeste. Ma anche per chi non crede è così: ancora nel 2002, per l’“infaticabile entusiasmo con il quale si è dedicato con successo alla scoperta delle supernovae” l’Unione Astronomica Internazionale gli ha dedicato l’asteroide (25276) Dimai, scoperto da Vittorio Goretti nel 1998.

Gabriele Vanin

 

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