SCARICA il PROGRAMMA del CORSO

(aggiornato il 16/09/2023)

 

ATTENZIONE:

le iscrizioni al corso si chiuderanno

sabato 30/09/2023.

 

 

La memoria di Luigi Tatto onorata dall’assegnazione di un asteroide

 

In seguito alla richiesta inoltrata dall’Associazione Astronomica Feltrina Rheticus in occasione del centenario della nascita dello scrittore feltrino Luigi Tatto, celebrata il 15 ottobre scorso presso il Centro Astronomico di Arson, per tramite dell’astronomo, originario di Quero, Fabrizio Bernardi, scopritore fra l’altro del potenziale impattatore Apophis, il Gruppo di Lavoro sulla Nomenclatura dei Corpi Minori del sistema solare dell’Unione Astronomica Internazionale ha assegnato, come si desume dall’ultimo numero dell’IAU WGSBN Bullettin (3-1, 16 gennaio 2023), il suo nome all’asteroide 2003 HB14.

 

L’asteroide Luigitatto 2003 HB14 è stato scoperto dallo stesso Bernardi il 25 aprile 2003 dall’Osservatorio di Campo Imperatore, ha un diametro di circa tre chilometri, orbita attorno al Sole fra Marte e Giove ad una distanza media dalla nostra stella di 433 milioni di chilometri in quattro anni, 11 mesi e cinque giorni.

 

Di seguito alcuni link che riportano gli elementi orbitali, i parametri fisici e altre notizie utili:

Elementi orbitali, parametri fisici, ecc (AstDys)

Elementi orbitali, parametri fisici, ecc (ESA)

Orbita

 

 

26/10/2020

A seguito dell’emanazione del nuovo DPCM relativo all’emergenza COVID, il Centro Astronomico di Feltre sospende tutte le attività in presenza.   

 

A partire dal 4 luglio il nostro centro astronomico riaprirà al pubblico, con tutte le cautele del caso e in condizioni di massima sicurezza. La capienza del planetario sarà ridotta e ovviamente anche l’accesso agli osservatori, vista la peculiare situazione, sarà contingentato. Date queste premesse, e per scongiurare viaggi a vuoto da parte dei visitatori, sarà necessaria la prenotazione della visita fino al raggiungimento delle presenze massime previste per la serata. Si raccomanda ai visitatori l’uso della mascherina e di attenersi scrupolosamente alle istruzioni che verranno fornite dagli operatori in loco concernenti il distanziamento, l’accesso agli ambienti, le norme di igiene e disinfezione necessarie per accedere agli ambienti stessi e quelle di comportamento generale.

 

La notizia della scomparsa di AlessandroDimai (nella foto il secondo da sinistra della seconda fila seduta) ci ha colto di sorpresa e ci ha sconvolti. Non sapevamo neppure che fosse malato, e soprattutto così gravemente, e quindi lo sgomento è stato davvero forte. Alla sua famiglia e agli amici dell’Associazione Astronomica Cortina porgiamo i sentimenti del più profondo compianto e del dolore condiviso.

Ho conosciuto Alessandro nel 1990, in occasione del primo campo d’alta quota organizzato dall’UAI e dalle nostre due associazioni ai 3200 m della Stazione Superiore della Funivia Freccia del Cielo alle Tofane e ho ancora vivido il ricordo di quelle tre notti fortunate (tutte e tre senza una nuvola!) e memorabili, due passate lassù, e la terza all’Osservatorio del Col Drusciè, a effettuare osservazioni di una profondità e un dettaglio fino allora soltanto sognati. Da allora, per tutti gli anni Novanta, innumerevoli sono state le occasioni di collaborazione, dalle serate in alta quota alle Tofane, al Lagazuoi, al Giau e al Falzarego, alle osservazioni al Col Drusciè, dagli inviti alle conferenze e ai corsi di astronomia, alle osservazioni pubbliche della Luna in piazza a Cortina. Ancora oggi è struggente il ricordo di aver osservato assieme ad Alessandro la cometa più spettacolare degli ultimi 50 anni, la Hyakutake, dal Falzarego, in quelle notti incantate del marzo 1996.
Dall’inizio del millennio le occasioni di incontro e collaborazione erano venute meno, anche perché ognuno di noi aveva deciso di impegnarsi ancor più seriamente a far crescere le competenze e l’apparato strumentale all’interno della propria associazione. Ma non è mai venuta a mancare la stima e l’amicizia reciproca.
Alessandro è stato fra i primi in Italia ad utilizzare i CCD per la cattura delle immagini astronomiche, ancora alla fine degli anni Ottanta, e da allora è sempre stato all’avanguardia in questo settore. Ha promosso con entusiasmo, encomiabile impegno e tenacia, la remotizzazione dell’osservatorio del Col Drusciè, riuscendo a farne, già nel 1999, il primo centro amatoriale per la ricerca automatica delle supernovae in Europa e fra i primi al mondo, anche a livello professionistico. Da allora al Col Drusciè sono state scoperte ben 41 supernovae, di cui 22 da Alessandro in persona. Oltre a queste, Alessandro ha scoperto anche due stelle variabili e un asteroide, che è stato denominato Cortina.
Alessandro è stato molto attivo anche sul fronte della divulgazione, con corsi, conferenze, serate osservative svolte al Col Druscié e durante le famose cene “sotto le stelle” dell’Associazione Astronomica Cortina, occasioni conviviali e scientifiche tenute in occasione di fenomeni celesti particolari. In questo settore esemplare il suo impegno, sia sotto il profilo organizzativo che logistico che per la raccolta di fondi, per dotare la città di Cortina di uno dei planetari più grandi del Veneto, dedicato al grande polymath, frequentatore di Cortina nel Quattrocento, Nicola Cusano.
Bravissimo astrofotografo, Alessandro ha pubblicato immagini sulle principali riviste e siti a livello mondiale. Autore di numerosi articoli scientifici, è stato titolare della rubrica “Profondo cielo” sulla rivista L’Astronomia dal 1997 al 1999. Ha pubblicato, assieme a Francesco D’Arsiè, Roberto Nuzzo e Gabriele Rosolen, il libro Profondo cielo nel 1995 e, assieme a Piergiorgio Cusinato, Hale-Bopp la cometa del secolo, nel 1997.
È difficile accettare questa scomparsa: passano i giorni, e più ci penso, più mi sembra assurdo, più non mi sembra possibile. Per chi crede, Alessandro adesso è in cielo, è tornato alla casa del padre celeste. Ma anche per chi non crede è così: ancora nel 2002, per l’“infaticabile entusiasmo con il quale si è dedicato con successo alla scoperta delle supernovae” l’Unione Astronomica Internazionale gli ha dedicato l’asteroide (25276) Dimai, scoperto da Vittorio Goretti nel 1998.

Gabriele Vanin