Per la prima volta dopo 58 anni il pianeta Urano ha un’altezza sufficiente per poterlo mostrare al telescopio con un ingrandimento sufficiente a scorgerlo in modo apprezzabile. Ricordiamo infatti che il dischetto di Urano è solo un quinto di quello di Saturno o Marte e meno di un decimo di quello di Giove, e quindi per osservarlo in modo significativo occorre superare i 500 ingrandimenti all’oculare, cosa che si può fare solo quando il pianeta è molto alto sull’orizzonte. Una notevole sfida sarà anche quella di scorgere i suoi cinque satelliti principali, Miranda, Ariel, Umbriel, Titania e Oberon. La serata senza la Luna offrirà all’osservazione a occhio nudo lo stupendo cielo di novembre, con ben 11 stelle di prima grandezza visibili a occhio nudo su un totale di 16 visibili dalle nostre latitudini, e al telescopio i gioielli del cielo profondo autunnale, fra cui le Pleiadi, l’Ammasso Doppio di Perseo, la Galassia di Andromeda.
Nella successiva conferenza che si svolgerà al planetario si racconteranno tutte le stranezze che riguardano Urano, a partire dalla storia della sua particolarissima scoperta, per arrivare poi a parlare della sua singolare orbita, che lo fa rotolare come un barile intorno al Sole, e del misterioso volto che presenta al telescopio e alle sonde, del mistero che circonda ancora oggi la natura del suo satellite Miranda, e molto altro ancora.

 

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